A bordo di un furgoncino bianco, intestato alla madre, faceva la spola tra il centro e le discoteche di
periferia, accompagnando i ragazzini che volevano divertirsi. Peccato che non fosse un servizio di
volontariato, ma un taxi abusivo a tutti gli effetti, conosciuto tra i più giovani grazie al passaparola. A
scoprirlo sono stati gli agenti della polizia municipale che sabato notte, verso le due, hanno fermato il
conducente di un Fiat Ducato con a bordo sette minorenni, quattro ragazzi e tre ragazze, che lo hanno
incastrato spiegando che si trattava di un trasporto a pagamento. Grazie alla loro testimonianza sono
scattati il ritiro e la sospensione della carta di circolazione, oltre al fermo del furgoncino guidato dal 50enne,
che ha precedenti per percosse e traffico di stupefacenti.
Tutto comincia dopo la mezzanotte, proprio durante un servizio dei vigili per controllare tassisti e Ncc
abusivi. Dopo un giro in zona Stalingrado, vicino alla discoteca Numa, e in piazza VIII Agosto, gli agenti
hanno notato il Ducato caricare due ragazze e partire a tutta velocità, per poi fermarsi davanti al centro
sociale Tpo in via Casarini.
Finita la corsa il “taxi” si è diretto in via Irnerio, dove dopo quache minuto si è riempito di nuovo: stavolta, a
bordo, sono saliti sette giovani. I vigili lo hanno seguito per un tratto e poi lo hanno fermato in via
Berlinguer, zona San Donato. Sono stati proprio i ragazzini a spiegare di essersi rivolti al “servizio di
navetta a pagamento” dopo aver perso la corriera per tornare a casa, tutto grazie al numero di cellulare
avuto da alcuni amici. I controlli della municipale ai tassisti abusivi sono sempre più frequenti: due al mese,
in media, vengono sanzionati e scattano i verbali per il fermo del veicolo.
«Il fenomeno ha risvolti che possono diventare anche pericolosi per i passeggeri – spiega il Comune in una
nota – pertanto l’invito è a non ricorrere a questo tipo di trasporto. Il tassista abusivo non ha infatti i requisiti
professionali richiesti e soprattutto i passeggeri non sono assicurati».

 

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Ultima modifica: 31 Gennaio 2017