Esasperati dalla situazione in cui sono costretti ad operare, i tassisti lametini, tramite il sindacato Fisascat, annunciano che sabato 14 aprile 2018 dalle 9 in poi si svolgerà un’assemblea sindacale pubblica con i proprietari dei Taxi che svolgono il servizio nel comune di Lamezia Terme al fine di discutere delle problematiche del settore. Il sit-in si effettuerà in aeroporto nello spazio riservato ai parcheggi dei taxi all’interno dell’area aeroportuale. “Se non interverranno da subito soluzioni positive in merito – annunciano ancora – ci vedremo costretti ad attivare azioni di lotta e di protesta”.
Tale decisone, spiegano in una nota dal Sindacato a firma del segretario generale, Fortunato Lo Papa, è necessaria alla luce del fatto che “in questi ultimi anni il servizio Taxi lametino è stato attaccato e fortemente penalizzato da una serie di prestazioni ‘alternative’ il più delle volte completamente abusive o non regolamentate, permettendo di fare operare nel nostro territorio molte società di trasporto persone violando le leggi di settore con gravi rischi per i consumatori. Il Comune di Lamezia Terme, più volte sollecitato non ha mai preso una posizione netta e decisa contro questo genere di servizi”.
“Siamo ancora in attesa della convocazione di un incontro da parte del Comune di Lamezia – aggiungono – dopo la riunione tenutasi in comune il 20 marzo 2018”. “Noi crediamo che il Taxi – si legge ancora nella nota – deve tornare ad essere un servizio primario di trasporto pubblico, garantendo agli operatori del settore la giusta dignità che meritano oltre che effettuare ed offrire un servizio che deve essere svolto al massimo della efficienza e della funzionalità in quanto rivolto ad una clientela sempre più esigente. Non è consentibile considerare il servizio taxi un servizio di trasporto pubblico, abbandonato a se stesso per poi paragonandolo al trasporto pubblico di linea pieno di carenze ed inefficienze”.
Dalla Fisascat concludono sostenendo che “Lamezia Terme ha un servizio taxi di eccellenza solo grazie agli sforzi affrontati dagli operatori di categoria nonostante nulla è stato fatto fino ad oggi. Pertanto se non interverranno da subito soluzioni positive in merito, ci vedremo costretti ad attivare azioni di lotta e di protesta per il rispetto ed i diritti di tanti padri di famiglia che quotidianamente e con grande senso di responsabilità svolgono questo servizio”.
Ultima modifica: 12 Aprile 2018