Già a marzo offrimmo al Ministero dei Trasporti ed alle Regioni la nostra disponibilità per sopperire alle carenze del trasporto pubblico di linea. Avanzammo anche un piano “Buono Taxi” per le fasce deboli della popolazione (quest’ultimo approvato con stanziamenti impercettibili e ad oggi ancora lettera morta). Tutto questo avrebbe evitato o quanto meno attenuato il fenomeno dei concentramenti di persone nei mezzi pubblici di massa, con meno contagi e l’alleggerimento del sistema sanitario dai nuovi casi Covid-19. In più, cosa non secondaria, avremmo liberato dallo stato di disoccupazione de facto, i taxi nei posteggi strapieni e gli ncc nei garage impolverati. Perché, a distanza di otto mesi, non ci si è lungimirantemente appoggiati all’opportunità offerta da questa manodopera senza impiego? Gli Stati generali a che son serviti? Non basta il disastro epocale ed esistenziale a cui siamo davanti, per far una volta tanto tesoro dell’esperienza e delle idee delle piccole imprese che muovono il Paese? Investire su queste imprese, oggi, avrebbe evitato nuovi contagi, nuovi blocchi, nuove chiusure delle attività, nuova disoccupazione.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi