«Taxi, taxi, taxi». Lo ripetono come un mantra adulatorio gli abusivi del Terminal 3. Appostati come avvoltoi nella zona degli arrivi internazionali, il covo dei «battitori delle corse fuorilegge», tassisti ma anche noleggiatori con conducente dell’aeroporto di Fiumicino. I trucchi, per svicolare dai controlli, non sono pochi, anche se l’arrivo nel 2014 della Ztl allo scalo, ha decisamente ridotto la zona di caccia degli abusivi. Con l’istituzione delle zone a traffico limitato, dotate di telecamere registra-le targhe, è arduo avvicinarsi ai terminal di Fiumicino per procacciarsi la selvaggina-cliente, senza beccarsi la multa. A meno che non si disponga di targhe false o di un parco auto per il racket.
Come ha scritto Franco Venturinisulle pagine del Corriere, gli escamotage degli abusivi all’aeroporto non mancano. Primo trucco: nascondersi in piena vista, davanti ai terminal, prima e dopo le file di taxi regolari.
Altra strategia, quella del «portoghese», raccontata da Loreno Bittarelli, presidente Uritaxi: l’illegale si infila nella corsia accodandosi al taxi regolare. Salto del tornello come in metro. Oppure, ipotesi peggiore, l’abusivo che (in qualche modo), entra nella fila regolare. «Fenomeno che danneggia i cittadini e i tassisti regolari — sottolinea Bittarelli — ma da anni proponiamo un box a Fiumicino, a nostre spese, per l’accoglienza dei clienti. Ma Adr e Enac non ci hanno mai risposto».
Poi c’è lo storico stratagemma: lasci l’auto nei multipiano o in zone fuori-telecamere, ti apposti agli arrivi e trascini il turista fino alla vettura. E la truffa è servita.