Il trasporto pubblico non di linea è stato oggetto di riforma appena due anni fa, con l’intento di sanare il fenomeno dell’abusivismo. Da allora, di quella legge, le uniche cose che mancano sono proprio i tre decreti attuativi necessari a poter combattere in modo efficace l’abusivismo. Quella riforma arriva dopo che nel 2006, 2009, 2011, 2012, e appunto 2019, il settore è stato oggetto di modifiche normative. Nessun settore economico è stato oggetto di così tante modifiche normative!
Dall’insediamento del nuovo Governo, il nostro settore non è mai stato ricevuto dal Dicastero delle Infrastrutture, nonostante le ripetute richieste d’incontro. Ci sono solo due costanti in questo lungo periodo d’isteria normativa: un’altissima soddisfazione dell’utenza per il servizio taxi, tra l’80 e il 93%, come certificato da ogni indagine indipendente, e l’alta diffusione dei fenomeni abusivi.
Chiediamo alle nostre Istituzioni, come possano i piccoli imprenditori artigiani di questo settore continuare ad investire in tecnologia come nessun altro al mondo nel settore taxi, accendere mutui ed ipotecare la propria abitazione, con istituzioni che continuamente cambiano le regole del gioco, lasciano abusivi e multinazionali straniere violare sistematicamente le regole del settore e finanche mirano ad adattare queste ultime alle richieste di quelli?
Dopo tutto ciò, ed un anno e mezzo di sacrifici da parte degli operatori del settore, l’unica cosa che questo Governo dovrebbe degnamente fare, sarebbe dare attuazione ai decreti attuativi e difendere la piccola imprenditoria nazionale che opera nelle regole, perché già il solo tentativo di modificare ancora la normativa, nasconde fini in contrasto con la tutela del servizio pubblico, della legalità e della valorizzazione della cooperazione e dell’impresa artigiana, come sancito dall’art. 45 Cost. 1° e 2° comma.
Firenze, 04.11.21.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi