Il business dei noleggiatori abusivi si allarga. Dopo lo scandalo delle autorizzazioni comprate nei Comuni sulla piazza romana sbarcano gli Ncc con targa straniera.
Nessun permesso, nessun adesivo o targhetta. Salvo il fatto che il giro turistico effettuato con le comitive di asiatici è quello più gettonato, da Bocca della Verità, al Campidoglio, a via del Tritone, al Colosseo. Un mercato illegale, completamente sconosciuto al Fisco, che si aggiunge a quello descritto nelle inchieste delle procure di mezza Italia, che fanno di Roma la Capitale non solo del Paese, ma anche dell’abusivismo.
La targa del minivan è francese. Il furgone, appena partito da Bocca della Verità, sale in via della Consolazione. Davanti al comando generale della polizia locale imbocca via del Tarpeo, che porta direttamente a piazza del Campidoglio. Si ferma alla prima curva, proprio davanti ai Fori Imperiali. La vista è mozzafiato, è lì che i turisti si fanno scaricare dai noleggiatori per ammirare Roma. Un giro classico quello che passa attraverso il Campidoglio, offerto anche da molte guide turistiche. I clienti risalgono a piedi fino a Palazzo Senatorio e scendono la scalinata che porta a piazza Venezia, dove li attendono nuovamente i furgoni.
Anche nel caso del minivan con targa francese il copione è quello di sempre. I turisti sono coreani. Hanno prenotato il servizio di noleggio attraverso la loro agenzia viaggi, spiegano in un inglese stentato. Senza sapere che quel furgone è abusivo. Nè adesivi, né targhetta di riconoscimento. Passa agevolmente anche attraverso le telecamere della Ztl, perché la targa risulta intestata a una società di leasing straniera. Il proprietario, invece, è un asiatico che la notte parcheggia il mezzo vicino a via Prenestina. Non è l’unico caso.
Ci sono autisti che guidano pulmini con targa albanese, o romena. Aziende illegali che impiegano pure automobili. Anche per loro il giro è quello classico. Intercettarli è facilissimo, basta attendere pochi minuti in uno dei punti caldi del Centro. Nessun permesso nel caso delle auto straniere, nessuna multa visto che è difficile risalire al proprietario, soprattutto se le targhe sono intestate a società di leasing.
Un nuovo business illegale, che si aggiunge a quello ormai certificato dalle inchieste delle procure di mezza Italia, che vede sul tavolo degli imputati noleggiatori e tassisti senza scrupoli che hanno acquistato licenze a suon di mazzette e dipendenti, amministratori pubblici, agenti e ufficiali delle polizie municipali di molti comuni italiani (Roma compresa), che hanno rilasciato documenti veri e fasulli in cambio di denaro e in alcuni casi, come rivelato in una recente inchiesta, pagati con favori sessuali da parte di prostitute. E proprio su questi fatti si sono schierati i sindacati dei noleggiatori, come l’Anar e dei tassisti come Ugl, Cisl, Mit, Unica.Negli ultimi mesi Agenzia della mobilità che autorizza le entrate in Ztl dei noleggiatori, ha ritirato quasi 180 permessi per licenze revocate da alcuni Comuni in odore di tangenti.
Ma le targhe intestate a cooperative romane e a singoli autisti su cui sta indagando la Polaria e la procura romana sono migliaia (provengono da altre regioni, ma di fatto stanziali a Roma). Numeri cui si aggiungono i controlli amministrativi voluti dall’assessore Guido Improta, che hanno registrato, per esempio, discordanze tra l’autocertificazione rilasciata dal titolare della licenza e la dichiarazione fornita dal Comune di residenza: 245 licenze sono risultate illegittime (pari a circa il 10,14% delle 2417 già accertate su 3395 totali). Per altre 978 è in corso un accertamento (28,18%). Sono pronte centinaia di denunce penali, ma a quanto pare il lavoro è appena cominciato.
Fonte: Il Messaggero
Ultima modifica: 15 Gennaio 2014