Giudici (Uritaxi): Uber files dovrebbe imbarazzare la Presidenza del Consiglio con i consulenti dell’Istituto Bruno Leoni
Firenze, 16.07.22 – Non bastava l’incontro di fine maggio con la Presidenza del Consiglio del management di Uber, o l’antipatia storica del consulente economico di Draghi, prof. Giavazzi, per il servizio taxi italiano. L’inchiesta giornalistica internazionale “Uber files” ci svelerebbe finanziamenti per oltre trentamila euro all’Istituto Bruno Leoni, di cui è direttore ricerche e studi, Carlo Stagnaro, e fellow Serena Sileoni. Entrambi sono stati nominati da Draghi consulenti alla Presidenza del Consiglio su questioni economiche. Ma le inopportunità economiche per dei consulenti pubblici, potrebbero essere ben più importanti, per quanto legali, se consideriamo che Presidente del Bruno Leoni è un convinto “uberista”, Franco De Benedetti, fratello del più noto Carlo De Benedetti, che l’inchiesta giornalistica individuerebbe come azionista di Uber, e promotore verso l’allora Governo Renzi e Maria Elena Boschi, dell’ “uberizzazione” del settore taxi.
Oggi mi chiedo se le tante falsità dette da Carlo Stagnaro, durante la trasmissione del 20 dicembre 2018, “Dentro i fatti – Roma bloccata” di TgCom24, in contraddittorio col sottoscritto, mentre fui privato per problemi tecnici dell’audio che mi consentisse, in collegamento esterno, di sentirle in diretta e dunque di controbattere, fossero il frutto di semplice ignoranza. Egli, infatti, dichiarò testualmente: 1) che ci fosse in Italia “un problema di quantità dell’offerta taxi”, smentito da primari studi come quello di KPMG che invece dichiara: “L’offerta di taxi a Roma e Milano è in linea (con poche eccezioni) con quella delle altre principali città europee, sia in termini di numerosità, sia in termini di tariffe”; 2) “L’n.c.c. risponde ad una chiamata mentre il taxi sosta in attesa di una chiamata a mano” dimostrando di non conoscere neanche le più basiche regole del settore; 3) “L’ottimo per l’ncc è prevedere la validità nazionale della licenza” che corrisponde ad una delle richieste delle multinazionali, perchè gli consentirebbe di concentrare il loro business nelle grandi città, ma pregiudicherebbe il diritto alla mobilità delle comunità territoriali più piccole ed affaristicamente meno appetibili.
Non dimentichino mai i politici, quando parliamo di Uber, le parole riprese da questa importante inchiesta rilasciate dal suo ex responsabile delle politiche aziendali, Mark MacGann: “Uber ha giocato con le vite della gente. Io sono disgustato e mi vergogno di essere stato parte di questa politica aziendale volgare e violenta. Convincendo i governi che Uber avrebbe avvantaggiato gli autisti rispetto ai taxi, abbiamo venduto una menzogna alla gente”.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi
https://www.uritaxi.it/studi/listituto-bruno-leoni-sui-taxi-non-sa-o-e-in-mala-fede/
Ultima modifica: 16 Luglio 2022