Quattro nuove licenze taxi e noleggio con conducente e tariffe ritoccate all’insù del dieci per cento. Il Comune mette mano al regolamento taxi, con un aggiornamento che allinea le tariffe delle corse a quelle del resto del Veneto ma allo stesso tempo crea posti di lavoro.
«Abbiamo spedito una lettera alle associazioni di categoria, a quelle dei consumatori e alla Provincia, con una proposta tariffaria», spiega l’assessore Valerio Tabacchi. «Attendiamo una risposta per portare in giunta la variazione». Le tariffe sono ferme da otto anni: «Non sono mai stati praticati neanche gli adeguamenti Istat», continua Tabacchi. «Sono stati gli stessi tassisti a chiederci una revisione. In autunno abbiamo fatto diversi incontri con loro, abbiamo raccolto le segnalazioni e siamo arrivati a una proposta».
Al momento la tariffa è di 1,44 euro a chilometro. Sarà portata a 1,70 ma, precisa Tabacchi, «se avessimo seguito gli adeguamenti Istat avremmo dovuto aumentarla fino a 1,72. In questo modo ci allineiamo ai costi del servizio nelle città come Mestre e Treviso». Rimane in vigore la corsa minima, pari a 9 minuti di viaggio o a due chilometri e cento metri. Sono le corse più frequenti in un territorio piccolo com’è quello di Belluno. Oggi muoversi su queste distanze costa 6 euro, quando il regolamento cambierà costerà 6,60 euro.
Ogni chilometro in più rispetto ai 2,1 della corsa minima costerà 1,70 euro (oggi 1,44). Se il tassista aspetta il cliente mentre quest’ultimo effettua delle commissioni, ogni 4 minuti e 22 secondi il tassametro sale di 1,70 euro. Resta invariato il prezzo del bagaglio (50 centesimi), aumenta invece il costo della sosta oraria, che passa da 20 a 21 euro. Nei giorni festivi e la notte viene applicato un supplemento del 30 cento e questo parametro rimarrà uguale. Il Comune, inoltre, entro l’anno lancerà un bando per trovare nuovi tassisti. La Regione concede a Belluno di avere fino a 15 tassisti, il Comune aprirà un bando per due licenze.
Altre due saranno destinati ai professionisti del noleggio con conducente. «Riceviamo molte richieste dai cittadini, che spesso lamentano che ci sono pochi taxi in città», spiega Tabacchi. «Il mercato, dunque, non è saturo e pensiamo che in un momento difficile per l’occupazione sia anche un modo per creare posti di lavoro.
Sono più di dieci anni che non vengono fatti bandi in questo settore. Il nostro obiettivo è offrire un servizio il più efficiente possibile ai bellunesi, ma anche ai turisti che vengono in città». Per fare il salto di qualità servirebbe un numero unico per le prenotazioni. Oggi, infatti, non è così agevole contattare i tassisti: «Mi dispiace, perché siamo l’unico capoluogo che non ha una centralina radio taxi», conclude Tabacchi. «Era stato fatto un tentativo per risolvere il problema, ma non si è concretizzato».
Fonte: Corriere delle Alpi
Ultima modifica: 28 Gennaio 2014