L’abusivismo sta diventando un problema di ordine pubblico
Firenze, 31 agosto 2024. Primariamente tutta la nostra vicinanza al collega Davide per l’aggressione subita da un noleggiatore. Il fenomeno purtroppo si ripete. Non esiste settore economico al mondo dove si accetta che esista un sistema di regole differenti per fare il medesimo lavoro. Non tra i ristoratori, non tra i fornai, non tra i commercialisti, gli avvocati, i parrucchieri, i falegnami, ecc. Se le regole tra operatori sono differenti vuol dire che il lavoro è diverso. Questa ingiustizia di fondo è alla radice della legittima rabbia dei tassisti fiorentini verso ncc provenienti dai più disparati comuni che non han obbligo di tariffa tassametrica, obbligo di prestazione, obbligo di turno. Hanno però due obblighi: quello di servire stabilmente il territorio che li autorizza, in quanto servizio locale, e quello di acquisire e stazionare nella propria rimessa comunale. Un ncc deve prendere il servizio dalla propria rimessa comunale, e poi può andare a prelevare il cliente dove questi desidera. Finito quel servizio, se non ne ha altri acquisiti legittimamente dalla propria rimessa, coincidente con la sede operativa, deve rientrare nel suo comune. Le chiamate tramite Uber fatte sul momento con tempi di attesa di pochissimi minuti, se l’ncc proviene da Pitigliano, Ponsacco, Prato, Porcari, Massa e Cozzile, Marciana Marina, ecc. (solo per citare i più eclatanti) e non ha il foglio di servizio, sono sicuramente acquisite in modo illegittimo. Il danno è plurimo: agli operatori taxi e ncc del comune di Firenze, alla comunità territoriale che li ha autorizzati, divenendo orfana di mezzi di trasporto: cittadini, strutture ricettive, turisti là presenti, che non sanno poi a chi rivolgersi a causa della stabile migrazione degli ncc del loro comune, a Firenze o altro comune. La concorrenza sleale, il privilegio, l’illegalità, se non perseguiti portano a tensioni e finanche alla giustizia “fai da te”. Il problema qui a Firenze è diventato che al senso di responsabilità dei tassisti fiorentini si sta contrapponendo non solo l’abusivismo, ma finanche l’arroganza e la violenza di soggetti che pare non abbian nulla da perdere. Qualche mese fa toccò a Simone, tassista fiorentino, prendersi una testata da un noleggiatore che ancora oggi opera indisturbato a Firenze; ieri notte è toccato a Davide, altro tassista fiorentino, essere strattonato a terra. Se al danno dell’ingiustizia subita, ci metti anche la beffa di punti di sutura e tutore, diventa impossibile richiamare i colleghi al senso di responsabilità in attesa che le autorità facciano qualcosa. Confidiamo che Palazzo Vecchio non resti sordo e cieco di fronte a tutto ciò, perché un problema di abusivismo sta diventando un problema di ordine pubblico.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi
Il comunicato che segue è stato invece necessario dopo che a poche ore dall’aggressione subita dal tassista fiorentino, è uscito allo scoperto il datore di lavoro del noleggiatore aggressore, che già a sua volta aveva aggredito un altro tassista fiorentino alcuni mesi fa.
L’ignoranza della legge non è scusata, ma solo se applicata!
In queste ore, grazie ai social network, scopriamo che il noleggiatore aggressore del nostro collega è un dipendente di quel noleggiatore che qualche mese fa colpì con una testata al volto un altro tassista fiorentino. Questi signori, non solo delinquono in ambito di trasporto pubblico non di linea, ma addirittura aggrediscono fisicamente. Il grosso problema è che rappresentanti e secondo noi un’ottima campagna disinformativa portata avanti da alcune multinazionali straniere, fanno credere a questi ignoranti autisti che avrebbero dovuto studiare la normativa per prendere i titoli abilitativi, credendo di essere dalla parte della ragione. Ma l’ignoranza non è scusata dalla legge! Il “padroncino” dalle testate facili, infatti, arriva a scrivere pubblicamente sui social, con un italiano approssimativo: “Ncc di prato ncc di pistoia puo lavorare tranquillamente a firenze ncc e libero territoriale invece tassisti non possano lavorare fuori comune”. Cioè siamo alla follia per un autoservizio pubblico non di linea con una autorizzazione comunale. Questi signori pensano di poter operare dove vogliono senza alcun legame col territorio che li ha autorizzati. E a fargli comprendere questo passaggio non possono essere solo sentenze passate in giudicato del Consiglio di Stato, ma bisogna siano le autorità facendo rispettare la legge, perchè altrimenti l’attuale stato di anarchia assumerà toni drammatici.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi