Apprendiamo dalle pagine del Corriere della Sera di questa nuova indagine demoscopica commissionata da Uber a Swg sul servizio taxi. Appena l’intera indagine sarà pubblica potremo effettuarne una valutazione più completa. Al momento però, possiamo già rilevare dall’articolo alcune contraddizioni, sia di tipo “interno” all’indagine – che non è chiaro se derivino dall’indagine stessa, o da valutazioni di parte dell’autore dell’articolo – che di tipo “esterno”. Infatti si parla di “insoddisfazione evidente” degli intervistati, ma poi si riconosce che “solo il 22% si è dichiarato non soddisfatto dei tempi di attesa”. In merito a raffronti di tipo “esterno”, Uritaxi commissiona da oramai dieci anni, ogni anno, rapporti sul servizio taxi sia a livello nazionale che locale (interamente pubblicati sul sito Uritaxi.it) a primari istituti come Piepoli e Lab21.01, che sono stati anche ripetutamente presentati alla Camera dei Deputati. L’ultimo di questi è del febbraio scorso ed ha rilevato un gradimento generale dell’84%, con tempi di attesa entro i sei minuti dalla chiamata/ricerca per l’86% degli intervistati. Il 73% di questi considera il servizio taxi italiano migliore di quello estero ed il 19% lo considera uguale (solo il restante 8% lo considera peggiore). Atrettanto, l’indagine Uber-Swg è in contraddizione con la recentissima indagine di Acos, l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, che ha rilevato un gradimento (tra molto e abbastanza soddisfatti) dell’89% degli intervistati in merito al servizio taxi romano. In ogni caso, invitiamo anche quest’anno, fin d’ora, il Corriere della Sera ed il suo articolista Andrea Paoletti alla prossima presentazione del rapporto annuale “Gli italiani e il taxi 2025” che faremo ad inizio del nuovo anno presso la sala stampa della Camera dei Deputati.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi