È da ieri definitiva anche la condanna a 13 anni di carcere, per l’ultimo dei responsabili dell’omicidio del tassista Luca Massari. Il tassista ucciso a calci e pugni nell’ottobre del 2010.
Si rese «colpevole» di aver investito mortalmente – pur non avendo alcuna colpa – un cucciolo di cocker. Ieri sera la Corte di Cassazione ha infatti bocciato l’istanza degli avvocati Monica Gambirasio e Francesco Lucino, che chiedevano una revisione del processo a carico di Pietro Citterio, uno dei responsabili del raid punitivo inscenato contro Massari.
I parenti della vittima, da ieri, potranno anche chiedere i danni in sede civile alla sorella dell’imputato, Stefania. Proprietaria del cane, è stata ritenuta dalle indagini l’artefice dell’ aggressione, ma non più imputabile perché assolta in primo grado dall’omicidio.
La procura non aveva presentato ricorso, a differenza della parte civile. Con la decisione di ieri, la pagina sull’omicidio del tassista, si chiude definitivamente. Il terzo componente del commando che aveva scatenato un veroe proprio linciaggio in strada, Morris Ciavarella, aveva già ottenuto 16 anni di carcere attraverso il rito abbreviato.
Fonte: Repubblica Milano
Ultima modifica: 5 Giugno 2014