Il tam tam sulla rapina avvenuta l’altra notte ai danni di un tassista del 3570 sta facendo il giro di tutte le auto bianche di Roma, nella possibilità che forse la coppia di malviventi, rodata la tecnica, possa colpire ancora.
L’aggressione è avvenuta intorno alle 5 di mercoledì mattina in via di Monti Tiburtini. Il conducente, che stava ultimando il turno di notte, ha risposto alla chiamata via radio e inizialmente nulla, nel comportamento dei clienti, destava sospetto. Uno italiano, basso e calvo, l’altro apparentemente un transessuale di colore. Il tassista segue la destinazione indicata, via Francesco Caltagirone all’altezza di Ponte di Nona, non particolarmente frequentata nelle ore notturne. L’italiano si fa scaricare davanti a una pizzeria, l’altro invita il tassista a proseguire. «Giunti sotto a un palazzo mi ha detto di aspettare l’amico che doveva pagarmi – ha raccontato sul suo sms inviato ai colleghi il tassista invece dopo un paio di minuti, di colpo, mi ha sfilato le chiavi dal quadro dell’auto e mi ha puntato contro un oggetto metallico».
Era buio, ma vista la lama probabilmente forbici. «Mi ha detto che nel parcheggio c’erano due romeni pronti a intervenire se non consegnavo i soldi – continua – ho tentato di rifiutarmi ma mi ha detto di avere Aids e tubercolosi, minacciava di tagliarsi». Situazione di panico, insomma, quindi l’autista è stato obbligato a lasciargli l’incasso della serata per farsi restituire le chiavi dell’auto e potersi finalmente allontanare. Episodio simile nella dinamica, hanno poi accertato altri colleghi, è avvenuto una decina di giorni fa al Quarticciolo.
Fonte: il Tempo
Ultima modifica: 13 Luglio 2014