L’estate è alla spalle. I romani se ne sono accorti rimanendo bloccati nel traffico, come sempre. Tutti al lavoro, poi apriranno le scuole. “Aveva promesso di liberare Roma dal traffico, di trasformare la capitale in una città green, diciamo che l’obbiettivo è quantomeno lontano dall’essere raggiunto”. E’ un fiume in piena Loreno Bittarelli, presidente nazionale di Uritaxi e del 3570, la principale cooperativa delle auto bianche capitoline, che ha scelto Affaritaliani.it per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
“Noi la nostra rivoluzione green però la portiamo avanti, anche senza l’aiuto del Comune. A breve lanceremo, e saremo i primi in Italia, i primi taxi elettrici. Avevamo chiesto 15 colonnine per la ricarica sparse per la città, ma non è arrivata nessuna risposta. Andiamo avanti da soli”.
Niente aiuti…
“Ai tassisti impegnati nel progetto pilota non resterà che tornare in sede a ricaricare le batterie delle vetture… ma intanto vogliamo dare un contributo a cambiare il volto del trasporto pubblico di questa città”.
L’assessore Improta ha fissato per gennaio i suoi esami. Promosso o bocciato?
“Beh, per prima cosa vorrei sapere chi è che devo giudicare. Chi decide veramente in Campidoglio. Con l’assessore c’è sempre stato un continuo scambio di idee e di rassicurazioni, una persona attenta ai problemi del trasporto pubblico romano, ma poi, nei fatti nulla è cambiato, anzi, quello che è cambiato è cambiato in peggio. Tra i due c’è una sorta di gioco delle parti…”
Quasi giocassero al poliziotto buono-poliziotto cattivo…
“Diciamo c’è chi dialoga e chi alla fine fa di testa sua. Quindi se devo dare un voto all’amministrazione il voto lo prende Marino. Ed è un bel 5.
Bocciato…
“Rimandato a settembre, ora aspettiamo gli esami di riparazione. Fino ad ora abbiamo evitato di esprimere un giudizio ad un’amministrazione che doveva rodare i suoi meccanismi. Abbiamo lasciato tempo ma ora è il tempo dei bilanci. E il bilancio è negativo. In meglio non è cambiato nulla, dei chilometri di corsie preferenziali promessi in campagna elettorale non ne abbiamo visti neppure cento metri. I taxi abusivi sono aumentati, così come il traffico e i problemi del trasporto pubblico”.
Ecco, Atac, l’amministrazione sta impiegando tempo e risorse per salvare l’azienda…
“E noi volevamo contribuire. Avevamo proposto le nostre autovetture per coprire le linee meno remunerative, quelle più periferiche e con pochi utenti che sottraggono risorse e mezzi all’azienda. Potevamo coprire questi percorsi con i nostri mezzi più capienti, da 7, 9 persone, ma la proposta è rimasta lettera morta”.
Nel frattempo è espoloso il “Fori-gate”
“Sia chiaro, non siamo contrari all’idea delle isole pedonali che possono diventare risorse e mete turistiche per la nostra città, ma come possiamo spiegare ai turisti che ci chiedono perchè i taxi non possono passare dai Fori Imperiali, costringendo ad allungare i percorso e quindi anche ad aumentare l’importo della corsa, quando i mezzi pubblici Atac passano in quella che dovrebbe essere un’area totalmente pedonale. Il sindaco non prenda la scusa dell’inquinamento: le nostre nuove vetture ne producono molto di meno dei vecchi autobus, così come vibrazioni dannose per i monumenti. E allora… per quale motivo noi non possiamo passare? Su questo non c’è stato un minimo di confronto: il dialogo ci sarà dopo, ci stato detto. Ma intantola scelta del Sindaco è stata imposta a tutti. Vorrei ricordare a Marino che il servizio taxi non è un servizio pubblico di serie b”.
Fonte: affaritaliani
Ultima modifica: 12 Settembre 2014