A parlare è Enzo Pisoni, 49 anni e con la forte tentazione di cambiare vita. Non è il lavoro che non gli piace più, ma non sopporta la sensazione di paura, di insicurezza che lo accompagna quasi ogni giorno.
Specialmente se ha il turno di notte. Ma partiamo da quello che è successo sabato sera, dal fatto che lo ha spinto a mettere in dubbio la sua scelta lavorativa. «Erano le 20 e io ero fermo con la mia macchina alla stazione dei treni, come sempre. Arriva un cliente – racconta il tassista – che mi chiede di portarlo all’Accademia. Arrivo a destinazione, fermo il taxi, scendo per prendere il trolley del cliente e con la coda dell’occhio vedo volare una bottiglia che finisce sul cofano della mia macchina. Sbatte due volte (e i segni ci sono) e poi cade sull’asfalto.
Non faccio neppure in tempo a girarmi verso il “lanciatore” che lo vedo che corre verso di me. Era fuori di testa, una furia e per fortuna due persone lo hanno bloccato. Che ho fatto? Mi sono infilato dentro la macchina e sono partito, ma nel mezzo la carrozzeria si è presa anche un calcio». Pisoni è poi tornato in stazione. «Ho chiamato la polizia per raccontare quello che era successo – spiega – e poi ho iniziato a pensare seriamente a mettere in vendita la mia licenza. Io il tassista lo faccio da vent’anni ma non ho mai avuto paura come in questo periodo. La zona della ferrovia e poi quella della Portela, di Santa Maria Maggiore, sono veramente critiche. Sono un Far West. Con il lavoro che facciamo noi ci siamo sempre 24 ore su 24 e fare la notte è un rischio continuo. Una volta il massimo che ti poteva succedere era qualcuno che scendeva in fretta e furia dal taxi e scappava senza pagare.
Adesso, e non mi vergogno a dirlo, ho paura. E non si può vivere nell’ansia per guadagnare in necessario per vivere. Guardando anche solo i soldi, con quella corsa ho incassato meno di 10 euro. Ecco sono andato dal carrozziere e la stima per riparare ai danni che ha subito la macchina va sui 400 euro. E per fortuna a me non è successo nulla. Molti taxi hanno anche la telecamere nell’abitacolo e anche questo è segno dei tempi che sono cambiati. E in peggio. Non so chi debba farlo, ma è necessario intervenire per riportare sicurezza a Trento.
Fonte: il Trentino
Ultima modifica: 9 Ottobre 2014