Uber vuole dialogare con i tassisti italiani. “Dico solo che tutti gli altri miei colleghi di Uber nel mondo riescono ad avere un dialogo, vorrei solo questo” ha detto la general manager di Uber in Italia, Benedetta Arese Lucini, a margine di un’audizione in commissione Territorio in Regione Lombardia, parlando del rapporto con i tassisti che in diverse città d’Italia sono sul piede di guerra contro l’applicazione per smartphone che consente il noleggio auto con conducente.
“Collaboriamo con i tassisti in diversi Paesi del mondo, le nuove soluzioni per il settore del trasporto portano benefici per tutti”, ha detto la manager di Uber. Insomma, riguardo ai tassisti, “noi siamo sempre stati disposti al dialogo ma se dall’altra parte non c’è un atteggiamento di collaborazione noi non possiamo fare molto”.
Arese Lucini ha poi aggiunto: “In tutte le città nuove in cui arriviamo, spieghiamo il nostro prodotto anche ai tassisti che hanno voglia di ascoltare, ma per adesso non siamo ancora riusciti a portare avanti un prodotto” con loro. In ogni caso l’app di Uber “può essere scaricata e utilizzata sui telefonini anche dei tassisti se volessero farlo”. L’ultimo pensiero di Arese Lucini va all’ Esposizione universale di Milano: “Durante l’ Expo ci saranno 7 milioni di visitatori stranieri che arriveranno anche da Paesi dove l’ app di Uber è molto sviluppata”.
La società californiana sta facendo infuriare i tassisti di mezzo mondo ed è stata proibita in alcuni Stati. La disruption introdotta da un’azienda come Uber in un mercato dei trasporti, ovviamente già strettamente regolamentato, apre una serie di questioni. In Italia, nel disegno di legge (Ddl) sulla concorrenza, a cui il Consiglio dei ministri ha dato via libera qualche giorno fa, è saltata la prevista liberalizzazione dei taxi
Ultima modifica: 13 Marzo 2015