C’è un’istantanea che accomuna i grandi locali notturni della capitale. È quella catturata di fronte all’uscita, dopo le 3, quando il popolo della notte inizia, alla spicciolata, a far rientro a casa, col suo carico di euforia (e alcol) tutto da smaltire.
È un’istantanea che racconta l’indifferenza, da parte dei vigili, rispetto ad un fenomeno molesto e ineradicabile quanto quello dei parcheggiatori abusivi – che, invece, sono i signori incontrastati della prima parte della serata, quando la voglia di andarsi a scaricare in pista e la paura di ritrovarsi l’auto danneggiata spingono in molti a versare fino a quattro euro di pizzo. Sempre di abusivi si tratta: sono, infatti, i tassisti – niente tassametro, niente licenza, fuorilegge allo stato puro – che si piazzano davanti alle porte di uscita delle discoteche e avvicinano le loro potenziali prede. A via del Commercio, sabato notte, se ne contavano una decina. “Taxi?”, “taxi?”, una cantilena ripetuta soprattutto ai turisti e ai ragazzi e alle ragazze in condizioni psicofisiche più precarie.
Perché per spellare un ubriaco basta farsi aprire il portafogli e il gioco è fatto. Il prezzo viene concordato in maniera approssimativa prima della partenza: «Facciamo una ventina di euro», dicono gli abusivi, che confidano nel fatto che dopo mezzanotte trovare un taxi ufficiale o un noleggio con conducente, sia difficile. Così, complice la totale assenza di controlli da parte della Municipale, si aprono ai signori della truffa praterie sconfinate, indegne di una capitale.
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Ultima modifica: 17 Marzo 2015