La Commissione Ue lancerà presto uno studio specifico per analizzare e monitorare i singoli mercati dei servizi di taxi e di veicoli con autista negli Stati membri. Questa analisi fornirà la base necessaria alla Commissione per decidere sulla future azioni al livello comunitario. E’ quanto hanno riferito fonti europee circa i tempi e le modalità di una nuova regolazione Ue alla luce dello sviluppo rapidissimo della app di Uber, il servizio di auto con conducente prenotato on-line, e le tensioni crescenti con le compagnie di taxi tradizionali.
La Commissione – sottolinea la stessa fonte – sostiene lo sviluppo di nuovi e innovativi servizi di mobilità. Essi, tuttavia, non dovrebbero eludere le norme nazionali. Allo stesso tempo, quando si applicano le disposizioni nazionali, gli Stati membri sono tenuti a rispettare i principi generali del diritto comunitario quali la proporzionalità, non discriminazione e la libertà di stabilimento. Sia le opportunità, sia le sfide apportate da Uber e società simili – prosegue la fonte Ue – rendono necessario capire meglio i loro modelli di business e di funzionamento, rispetto ai taxi tradizionali. La Commissione, inoltre, ha anche bisogno di capire l’impatto dell’espansione di questi nuovi servizi sul settore in questione, ma anche sull’economia e le società nel suo complesso.
Per questo motivo, la Commissione segue da vicino i cambiamenti del mercato e le denunce specifiche, consapevole che le questioni sollevate sono abbastanza complesse, e la loro soluzione – conclude la fonte – può eventualmente richiedere ulteriori approfondimenti. Già la settimana scorsa, la Commissione ha ricevuto l’ennesimo ricorso da parte di Uber contro la Francia e la Germania per le loro leggi che di fatto impediscono il suo servizio nei due Paesi. Come ha ricordato una sua alta dirigente a Newsweek, Uber da qualche giorno ha lanciato la sua app nella città numero 300, ad Amman, nel suo 56esimo Paese, la Giordania.
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Ultima modifica: 9 Aprile 2015