Le piattaforme tecnologiche per la
mobilità che sono alla base di servizi come Uber o Blablacar,
sono “una tipologia da regolare perché portatrice di valore
aggiunto nuovo”.
Lo sostiene il presidente dell’Autorità di
regolazione dei trasporti Andrea Camanzi che, in audizione alla
commissione Industria del Senato sul ddl concorrenza, ha
ribadito la necessità che il legislatore intervenga in materia.
“Il nuovo fenomeno delle piattaforme e servizi tecnologici
per la mobilità è questo strano insieme di servizi separati e
diversi dal servizio finale di trasporto, una nuova figura
capace di creare un nuovo mercato”, ha detto Camanzi, spiegando
che invece “le centrali radiotaxi sono inserite verticalmente in
un’industria: ma questa presenza integrata verticalmente oggi
non è più necessaria e ci sono piattaforme indipendenti e terze,
che sono anche globali. E’ questo il fenomeno che pensiamo debba
essere regolato”. Un fenomeno che, ha evidenziato Camanzi,
soddisfa una “nuova domanda di mobilità a costi sostenibili che
non trova risposte né nell’attuale trasporto pubblico di linea,
né nei contigui ma distinti mercati del servizio di taxi e di
noleggio con conducente (Ncc): nella prospettiva del regolatore,
riteniamo di interesse far emergere questo mercato e far sì che
domanda e offerta di nuovi servizi di mobilità delle persone si
incontrino in modo trasparente”.
Ma anche per Taxi e Ncc serve un “aggiornamento” delle
disposizioni contenute nella legge del 1992, ha ribadito
Camanzi. Per i taxi, in particolare, il presidente
dell’Authority ha detto che “sarebbe opportuno che potessero
anche praticare sconti, esercitare in forma di impresa, avere
più licenze, fronteggiare incrementi occasionali della domanda
con turni flessibili e sviluppare nuovi servizi integrativi come
l’uso collettivo dei taxi”, oltre alla rimozione delle
“restrizioni” con cui cooperative e consorzi “vietano ai propri
aderenti di acquisire le corse da altre centrali radio-taxi”.
Per gli Ncc, infine, l’Autorità propone “di eliminare l’obbligo
del rientro in rimessa dopo ogni singolo servizio”.
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Ultima modifica: 10 Dicembre 2015