Dispiace per le due turiste italiane spennate dai due tassisti di Spalato in Croazia per una corsa in taxi di 25 km e mezz’ora di viaggio per 550€. A spennarle in realtà non sono stati loro, ma la naturale dinamica neo-liberista della deregolamentazione. Va però detto che è più coerente il sistema croato che consente a tutti gli operatori, e non solo alle multinazionali, barbarie paritarie verso i clienti. La grande ipocrisia oggi presente in Occidente ed in Italia è che esistano regole diverse in stesso mercato: gli obblighi di servizio pubblico a tutela dell’utenza per le piccole partite iva artigiane che guidano un taxi, e la libertà assoluta, compresa quella tariffaria, per multinazionali come Uber. Non esiste alcun settore economico al mondo in cui venga tollerato e addirittura promosso il principio delle regole diverse in stesso mercato. È per questo che esiste una rimessa e l’obbligo di prenotazione per gli ncc: affinché non facciano il lavoro del taxi con regole di favore. Questa si chiama concorrenza sleale! Ed il Governo italiano potrebbe sanare questa manifesta ingiustizia, che in troppi sottacciono, pubblicando i tanto attesi decreti attuativi.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi