«Nessuna revoca, lo sciopero è stato solo rinviato ad altra data», avevano avvertito i tassisti. Ora la data c’è: le auto bianche spegneranno i motori per 12 ore (dalle 8 alle 20) il prossimo 20 marzo.
L’agitazione resta. Come una spada di Damocle. Per chi non lo ricordi, la protesta, inizialmente prevista per il 20 febbraio, era stata sospesa dalle sigle di categoria dopo la lettera d’impegni firmata dagli assessori Pierfrancesco Maran e Marco Granelli: in quella missiva, la Giunta aveva promesso un giro di vite nella lotta all’abusivismo, annunciando l’attivazione di un canale diretto tra compagnie di radiotaxi e centrale della polizia locale per individuare e punire in tempi rapidi «chi opera al di fuori delle regole».
Nel mirino delle auto bianche, com’è ormai noto, ci sono soprattutto le berline di Uber, l’applicazione per smartphone lanciata un anno e mezzo fa a Milano dall’omonima società californiana. I sindacati parlano senza mezzi termini di «concorrenza sleale» da parte dei noleggiatori: «Dovrebbero aspettare le chiamate in autorimessa e invece le ricevono mentre sono in marcia», violando di fatto le norme in vigore. Per non parlare «dell’assenza di un tassametro». E Palazzo Marino? Nelle ultime settimane, i controlli sui fuorilegge si sono notevolmente intensificati: tra il 17 e il 20 febbraio, ad esempio, i vigili hanno sequestrato tre veicoli per esercizio abusivo di taxi e ritirato sei documenti, più due multe comminate ad altrettanti Ncc; in totale, le pattuglie di ghisa hanno effettuato venticinque blitz in stazione Centrale e una ventina a Linate, senza contare il monitoraggio nelle zone interessate dagli eventi della Settimana della moda.
NON BASTA? Ai tassisti no: «Non ci interessano gli interventi spot – chiarisce Claudio Severgnini, presidente del Tam – bisogna essere costanti». Aggiunge Giovanni Maggiolo, Unica-Cgil: «Vogliamo atti concreti: si passi dalle parole ai fatti». Sul tavolo ci sono pure altre questioni: i delegati attendono risposte chiare dalla Regione sul regolamento unico del bacino di traffico del sistema aeroportuale lombardo e una convocazione in Prefettura per parlare del problema sicurezza. Il 13 marzo, i delegati si riuniranno nella sede di via Messina per prendere una decisione sulla serrata: «Se scegliessero di fermarsi – chiosa Silla Mattiazzi di Uiltrasporti, sigla per ora rimasta fuori dalla trattativa con l’amministrazione – stavolta ci staremmo anche noi».
Fonte: il Giorno
Ultima modifica: 7 Marzo 2014