Aduc purtroppo quando si parla di tassisti non perde occasione per fare brutta figura e mostrare tutto il proprio preconcetto approccio ideologico. Se avessero avuto l’umiltà di vedere e studiare l’intera conferenza stampa (presente sul sito della Sala stampa della Camera dei Deputati e su Uritaxi.it), o comunque chiederci lo studio con tanto di tavole metodologiche, avrebbe potuto rilevare che esso non si rivolge agli utilizzatori taxi di gennaio, ma a chi ha utilizzato il taxi negli ultimi 6 mesi, quindi andando a prendere sia i mesi di altissima stagione come quelli che vanno da luglio a ottobre, sia quelli più timidi. Ed in ogni caso, la stagionalità esiste in Italia, ma esiste anche in Europa, varia nelle città italiane dove a Bologna non è la stessa che a Firenze, così come a Madrid dove la stagionalità non è quella di Stoccolma. Ma quando il pregiudizio ed il furore ideologico sono alti, lo studio, la capacità di ragionamento e lo stile, rischiano di venire meno. Così Aduc non manca di rispetto solo a Uritaxi, ai lavoratori ed alle lavoratrici del settore, ma anche ai professionisti che dal 2015 curano queste analisi per noi. Nell’ottobre 2023, durante il rimbalzo record post-pandemico – il più alto mai registrato per presenze turistiche, ma non ripetutosi nel 2024 – Emg Different/Adnkronos hanno effettuato uno studio, reso pubblico. A differenza di altri studi sul settore, finanziati da soggetti ostili al comparto e mai resi pubblici nella loro interezza, questa ricerca ha rilevato un gradimento medio del 71% tra gli italiani, in un periodo di domanda taxi senza precedenti. E altresì preconcetto, stereotipato e privo di fondamento è sostenere che l’offerta taxi sia bassa se non si analizza l’offerta complessiva e sopratutto la domanda, e questa risponde che nell’88,5% dei casi ha un taxi entro 6 minuti dalla ricerca/chiamata. Infine, riguardo ad un’altra accusa mossa da Aduc, i tassisti non cercano di impedire la concorrenza sul mercato, ma rivendicano che nessuno possa svolgere il loro stesso lavoro con regole di favore. Questo vale soprattutto quando a farlo sono potenti multinazionali che, anziché rispettare le stesse condizioni, investono in attività di lobbying – termine più elegante per definire certe pressioni economiche – influenzando opinionisti, docenti, politici e associazioni. Come dimostrato nel 2022 da The Guardian e dall’International Consortium of Investigative Journalists, queste operazioni mirano a far passare la concorrenza sleale come un principio positivo, mettendo in discussione l’elementare regola del mercato: stesse regole per gli stessi servizi. Quindi, noi lanciamo una sfida ad Aduc: commissioni lei uno studio simile al nostro, che si concentri su un arco temporale di alta e bassa domanda e su chi ovviamente utilizza il taxi e non va per sentito dire, proprio come fanno i nostri studi. Siamo disponibili sul tema anche ad un dibattito pubblico con Aduc e chicchessia.

Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi

Ultima modifica: 3 Marzo 2025