Dopo aver chiamato un taxi, indicava la direzione al tassista, ma il suo vero proposito era rapinarlo dell’incasso prima che il taxi ripartisse. Il giovane puntava alla schiena della vittima un oggetto appuntito e contemporaneamente, con un marcato accento romano, lo minacciava di consegnargli il denaro per poi dileguarsi.
A distanza di pochi giorni sono finite sulla scrivania degli investigatori del Commissariato San Basilio due denunce “fotocopia”. Stessa dinamica e corrispondenze nella descrizione e nelle caratteristiche del responsabile. In particolare, una delle vittime aveva notato la presenza di un tatuaggio, tra l’indice ed il pollice della mano destra del rapinatore.
Ed è stata proprio questa indicazione a mettere i poliziotti sulla “pista” giusta. Gli investigatori infatti ricordavano una loro “vecchia conoscenza” con un tatuaggio del tutto simile a quello descritto dalla vittima. Nel corso degli accertamenti sono quindi emersi ulteriori riscontri nei confronti di M.M., 23enne romano, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di Polizia riguardanti le sostanze stupefacenti.
Raccolti gli elementi di prova della sua responsabilità nelle due rapine poste in essere nei confronti dei due tassisti romani, gli investigatori del commissariato San Basilio hanno pertanto richiesto ed ottenuto dall’autorità giudiziaria l’emissione del provvedimento della misura della custodia cautelare in carcere.
Sono state necessarie ulteriori indagini per poter provvedere alla notifica del provvedimento nei confronti del responsabile. M.M. attualmente residente all’interno di una comunità terapeutica nella città di Vicenza, al termine delle formalità, è stato associato dagli agenti della Questura veneta presso la casa circondariale della provincia.
Ultima modifica: 26 Maggio 2014