“Priorità tutelare servizio pubblico per poter rispondere a tutte le fasce della popolazione, utenza debole in primis”
Bruxelles, 11 mag – Questa mattina a Bruxelles importante incontro per chiarire aspetti relativi alla comunicazione 2022/C 62/01 sulla regolamentazione dei servizi di taxi e NCC. Il presidente nazionale Uritaxi, Claudio Giudici, insieme ai delegati Lazio e Toscana, Ivo Speziali e Tiziano Barchielli, in un incontro organizzato da Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, ha esposto le proprie preoccupazioni rispetto a un’eventuale deregolamentazione del settore che espone la categoria dei tassisti al rischio di una concorrenza sleale da parte degli altri operatori sul mercato. “La Commissione ha primaria necessità di tutelare tutte le fasce di popolazione, compresa l’utenza debole che non ha a disposizione una carta di credito o non fa uso di smartphone, e che secondo la Commissione non può e non deve rimanere di fatto esclusa dall’accesso al servizio. Il trasporto taxi è un servizio pubblico sottoposto a regolamentazione stringente costretto ad operare anche in aree ed orari non sempre economicamente vantaggiosi. Per rispondere alle molteplici esigenze della comunità, è necessario tutelare la natura pubblica del servizio taxi ma anche il sistema delle cooperative con i suoi operatori di risposta telefonica, che il sistema “iper-snello” delle multinazionali non garantisce. Servizio pubblico vuol dire obblighi pubblici di servizio, che per natura sono anti-economici e costosi. Non essendo previsto un sistema di compensazioni, è determinante che questa natura pubblica del servizio taxi sia tutelata da un quadro di pari regole per tutti gli operatori” afferma il responsabile nazionale Uritaxi Claudio Giudici, che ha proseguito ringraziando la Commissione e i responsabili DG MOVE per la disponibilità dimostrata durante l’incontro chiarificatore rispetto alla Comunicazione che aveva causato forte preoccupazione in tutto il settore. “Il messaggio emerso oggi è rassicurante, ora l’auspicio è che il Parlamento italiano non interpreti in maniera distorta quanto riportato nella
Comunicazione, che non ha carattere vincolante per gli Stati. In questi anni è emerso chiaramente come il proliferare di abusivi e mancanza di rispetto delle regole abbia generato caos, disservizi per le comunità più piccole, insicurezza e tensione sociale. In Italia le norme non mancano, quel che manca, spesso, sono i controlli che ci auguriamo siano intensificati a tutela degli operatori regolari e dell’utenza. L’Italia non dica ‘ce lo chiede l’Europa’, perché oggi i Dirigenti Ue hanno rimarcato più volte il carattere non vincolante per gli Stati membri della Comunicazione e che non è prevista alcuna attività legislativa europea in materia”.