Per implementare il servizio pubblico il Comune di Firenze ha indetto un concorso per l’assegnazione di settanta licenze per taxi a propulsione elettrica. Entro fine mese i nuovi mezzi viaggeranno per le strade fiorentine. Fino a qualche giorno fa si sarebbe anche potuto scrivere la stessa frase ma con un punto interrogativo finale: entro fine mese 70 taxi elettrici viaggeranno per le strade di Firenze? Qualche futuro tassista ha riscontrato alcune difficoltà, sottolineate anche da consiglieri comunali e sigle sindacali.

Lo scorso 21 ottobre, 400 candidati hanno sostenuto la prova scritta. La graduatoria finale, pubblicata a fine dicembre, presenta accanto ai settanta nomi vincitori date di nascita molto recenti, 1992, 1991, 1988 ma anche 1955, 1958.

Oltre ai risultati dello scritto, sono stati valutati, ai fini dell’attribuzione del punteggio, i titoli di studio, lo stato di disoccupazione, comprovato da iscrizione nelle liste di collocamento al 31 dicembre 2015, e l’attività svolta negli ultimi cinque anni in qualità di sostituto alla guida servizio taxi o in qualità di collaboratore familiare di titolare di licenza taxi.

Le condizioni economiche del titolo oneroso erano chiare nel bando: 175mila euro per il costo della licenza. Un valore ridotto rispetto ai 250mila euro richiesti ai tassisti, cifra alla quale il Comune ha scelto di sottrarre il 30% dato che «il vincolo di esercizio delle nuove licenze con mezzi a propulsione elettrica comporta maggiori oneri da sostenere nell’acquisto e nella manutenzione dei mezzi, rispetto agli operatori che esercitano l’attività con mezzi a propulsione termica, nonché un’operatività più vincolata».

«Oggi per lavorare si deve fare un mutuo», racconta uno dei vincitori di concorso. Con un contratto a tempo determinato è andato a colloquio con una banca per richiedere il mutuo necessario a comprare l’auto e a garantire al Comune la copertura dei costi. Gli è stato rifiutato a causa del tipo di contratto a termine. «Mi hanno aiutato i miei genitori, che hanno delle case di proprietà. Avevamo messo in conto l’esborso iniziale, certamente. Ma ci aspettavamo che il Comune potesse permetterci di pagare a rate. Alcuni di quelli che hanno vinto il bando hanno ipotecato la casa. Tra i partecipanti c’erano anche disoccupati, ai quali veniva assegnato un punteggio maggiore».

Chi vinceva il bando aveva 30 giorni per acquistare la macchina e recuperare i soldi, procedendo al bonifico o portando una documentazione bancaria che garantisse la copertura del prestito entro sei mesi.

 

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Ultima modifica: 13 Febbraio 2017