Le ipotesi di reati a carico dell’ex sindaca di Masciago Primo Patrizia Mirabili, dell’ex comandante della polizia locale Giuseppe Cattoretti, e dei presunti mediatori Alessandro Forni e Giorgio De Rosa sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e falso in atto pubblico.
Secondo il pubblico ministero Agostino Abate, che ha coordinato le indagini dei militari della compagnia della guardia di finanza di Luino, i quattro avrebbero rilasciato attraverso bandi di comodo licenze per il noleggio vetture con conducente. In sintesi licenze per taxi. Taxi che poi operavano nella zona di Malpensa dove questo tipo di servizio è più richiesto. Per l’accusa la condotta illecita sarebbe andata avanti dal 2003 all’agosto del 2008.
Quando il commissario prefettizio arrivato in Comune quale reggente dell’attività amministrativa segnalò delle anomalie alla procura di Varese. Nel corso dell’inchiesta sono state sequestrate dagli inquirenti 15 licenze sospette. Per la procura ex sindaco e ex comandante della polizia locale, approfittando del loro ruolo, avrebbero organizzato i bandi truccati per l’assegnazione delle licenze a richiedenti paganti. Per la procura si tratterebbe di mazzette in cambio di licenze. Il volume “d’affari” complessivo stimato intorno ai 90mila euro.
Una volta procurate le licenze Forni, in particolare, si sarebbe occupato di venderle a terzi. A una familiare di Forni parrebbe fossero state intestate più licenze. Poi rivendute. De Rosa avrebbe partecipato soltanto a qualche episodio. L’inchiesta è ora giunta in fase di udienza preliminare. «Ci siamo costituiti parte civile» aggiunge Gianluca Franchi, avvocato rappresentante dei comuni di Azzio, Cassano Valcuvia e Masciago Primo. «Un atto doveroso a tutela degli interessi della collettività».
L’udienza preliminare ieri è stata rinviata subito dopo l’apertura al 12 marzo 2015. In quella data il procedimento entrerà nel vivo e il gup dovrebbe arrivare a definire le posizioni dei vari indagati. Che da sempre si sono dichiarati estranei ai fatti parlando di procedure regolari e certi di poter dimostrare questa estraneità davanti ai giudici.
Fonte: La provincia di Varese
Ultima modifica: 23 Novembre 2014