546-trnLa proposta del sindaco Dario Nardella di aumentare il numero di licenze dei taxi, portandole a 750 dalle attuali 653, continua a far discutere e a spaccare la politica.

Il gruppo di Forza Italia in consiglio comunale, da sempre vicino alle battaglie dei tassisti, stavolta ha deciso di prendere tempo.

“Tutta la mobilità pubblica cittadina, e dunque anche i taxi – hanno scritto Jacopo Cellai, Mario Tenerani e Mario Razzanelli in una nota – è in una fase di difficoltà dovuta alla massiccia cantierizzazione. Troviamo paradossale che l’Amministrazione pensi di intervenire sull’ultimo anello della mobilità pubblica, cioè i taxi, valutandolo nel suo picco lavorativo di alta stagione, senza aver adottato alcuna misura di difesa della mobilità pubblica e senza alcuno studio analitico in merito”.

Non solo. “Fino a 6 mesi fa  – hanno aggiunto i consiglieri comunali – i taxi fiorentini evadevano il 93% delle corse in 5 minuti; oggi non riescono più a mantenere questi standard”.

“Secondo il nostro gruppo – hanno concluso i consiglieri – devono primariamente essere prese misure a difesa della mobilità pubblica, a cominciare dalle corsie preferenziali, e devono essere adottate soluzioni temporanee per la fase contingente rimandando a quando le altre due linee della tramvia saranno in esercizio un’analisi obiettiva di ogni servizio di mobilità per l’adozione di misure strutturali”.

Chi invece si è schierato apertamente a favore della proposta di Nardella è il presidente della Cna, Andrea Calistri. “Firenze – ha detto il presidente degli artigiani fiorentini all’agenzia Dire -, nei prossimi anni avrà delle grandissime opportunità di espansione, a cominciare da quelle legate al G7 del 2017. Per questo è necessario che il sistema di trasporto pubblico, compreso i taxi, sia funzionale alla crescita economica prevista“.

“Comprendiamo – ha aggiunto Calistri – le preoccupazioni dei tassisti, perchè ovviamente un incremento di licenze troppo forte potrebbe abbattere il valore commerciale della concessione che molti di loro hanno pagato e stanno pagando tutt’ora. Sappiamo però che ogni cambiamento verso la crescita richiede grandi sacrifici

 

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Ultima modifica: 18 Settembre 2015