Le due cooperative Cotafi e Socota si dissociano dal ricorso al Capo dello Stato contro lo sconto del
30% applicato da Palazzo Vecchio alle nuove 70 licenze elettriche messe a bando.
E anche l’Uritaxi di Claudio Giudici, si apprende, non ha firmato il ricorso. Che resta a questo punto solo un’iniziativa del
sindacato Sitafi, che a quanto pare conta solo un pugno di iscritti. E Palazzo Vecchio ingrana la marcia per
il bando, che ha raccolto 440 domande.
Tra fine settembre e fine ottobre, annuncia l’assessore allo sviluppo economico Giovanni Bettarini, si
terranno le prove scritte. E si conta di arrivare ai selezione i 70 entro la fine dell’anno. Ma quello che fa
discutere sono adesso le divisioni emerse in seno ad una categoria, fino ad ora apparsa compattissima. «Il
ricorso contro lo sconto sulle 70 licenze elettriche è stato presentato da tre tassisti aderenti ad una sigla
sindacale, non da noi, le nostre due coop sono organismo economici di categtoria e non hanno poteri sulle
decisioni dei sindacati», dicono con una nota congiunta Cotafi e Socota all’assessore Bettariniche aveva
chiamato in causa le coop.
Mentre a nome dell’Uritaxi, Giudici spiega che la questione del 30%, «per
quanto non appaia campata in aria, è comunque molto discrezionale». E la via maestra, per Giudici, resta
quella seguita dall’Uritaxi: la richiesta al Comune di modificare il sistema di attribuzione dei punteggi e di
indicare come e quando verrà distribuito l’80% degli introiti del bandi previsti dalla legge Bersani.
Solo che il Comune ha tirato dritto, senza neppure rispondere: «Vorrà dire che si beccheranno i ricorsi
degli esclusi a fine bando», dice Giudici. Che all’assessore Bettarini chiede però di cambiare i toni verso
Cotafi e Socota: «Dovrebbe essere più rispettoso verso le cooperative, che non hanno niente a che fare
con il ricorso e coinvolgono gli interessi e il sacrificio di oltre mille famiglie».
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Ultima modifica: 8 Settembre 2016