Questo film a Firenze lo si è già visto. Il Sindaco Merola e la sua squadra devono uscire da un equivoco: scambiare situazioni di difficoltà patologica, come quelle che inevitabilmente si hanno per eventi come il Cosmoprof, con il servizio taxi latamente inteso. Su quest’ultimo, al di là dello storytelling del momento, una rilevazione affidabile c’è già ed è quella che Uritaxi Bologna ha commissionato all’Istituto Piepoli, certificando un gradimento dell’85% dell’utenza.


Purtroppo, negli anni, è invalsa la già di per sé deprecabile moda di concedere un diritto – quello all’aggiornamento tariffario che i tassisti bolognesi attendono da quasi un decennio, tollerando la violazione di legge amministrativa, in quanto l’aggiornamento tariffario sarebbe annuale – in cambio di nuovi sacrifici da richiedere a questa categoria di piccoli imprenditori artigiani. La cosa non esprime alta politica ed è comprensibile nel gioco del “baratto e vendo”, ma non tiene conto della mutata responsabilità di questa categoria che, da tempo oramai, è sempre più apprezzata dall’utenza (ricordo il 79% di gradimento nazionale sempre rilevato da Piepoli), ed ha saputo innovare in termini di tecnologia e di servizio, per un’acquisita maturità storica, più che per pressioni forzate di matrice reazionaria.


Resto stupito del fatto, soprattutto dopo le elezioni politiche del 4 marzo scorso, che hanno certificato il crollo di un certo modo di fare politica così lontano da chi lavora, che non si sia capito che certe politiche pagano il tempo di un’uscita sui giornali, ma creano eserciti di scontenti che col solo passaparola finiscono con l’invertire la storia.


Ma a tutto ciò, se si aggiunge come già era successo a Firenze, il disconoscimento dell’impegno psico-fisico di questi lavoratori nel traffico delle città, sempre più privi di corsie preferenziali, privi di manti stradali degni di una nazione civilizzata che a neanche quarant’anni ti distruggono la schiena (ne parlo in prima persona, in buona compagnia generazionale), in lotta con il debito per la licenza, con l’abusivismo, con il sempre presente pericolo di aggressione, uomo o donna che si sia, ipotizzando sistemi di controllo che non solo violano la privacy e dati economici sensibili, ma soprattutto la DIGNITA’, perchè prova plastica che tutto questo quadro di orgoglioso sacrificio venga disconosciuto da chi, in quanto tuo rappresentante cittadino, dovrebbe conoscerti e capirti meglio di chiunque altro, allora si entra nel regno dell’infimo.


L’Amministrazione bolognese può ottenere grande collaborazione dagli operatori taxi bolognesi, se non ne offende la dignità lavorativa. Esistono nella normativa attuale soluzioni adatte a dare miglior risposta ai picchi di domanda che possano ingenerarsi durante eventi temporanei.
Si resti concentrati su questo e tutte le parti potranno uscirne a testa alta.

Claudio Giudici
Presidente Nazionale Uritaxi

Ultima modifica: 17 Aprile 2018