Una licenza taxi revocata spacciata come valida e venduta a 60mila euro. Sarebbe questo il reato
contestato ai tre imputati in concorso. L’accusa, sostenuta in aula dal pm Mario Pesci, è di truffa. Gli
imputati, tre romani rispettivamente di 34, 32 e 46 anni, si sarebbero divisi i compiti per effettuare il raggiro
ai danni del malcapitato, anch’egli romano. La modalità della truffa avrebbe visto il titolare della licenza
revocata avvalersi della collaborazione di un intermediario e di un agente che producesse i documenti per
l’accordo. Una volta individuata la vittima i tre si sarebbero accordati con questa per la cessione del
permesso di guida dietro pagamento di 60mila euro, prezzo di acquisto della licenza. I soldi sarebbero
dovuti essere versati in due tranches: una di 50mila e l’altra di 10mila euro, in modo da rateizzare il
pagamento. Peccato che la licenza, secondo l’accusa, sarebbe però stata revocata in precedenza
dall’autorità competente.
Leggi l’articolo completo su
Ultima modifica: 30 Settembre 2016