710-nyChe la progressiva diffusione di Uber e del suo servizio di trasporto privato non avesse creato problemi solamente ai tassisti italiani non è certamente una novità, ma l’iniziativa dei tassisti di New York e delle loro associazioni certamente ha un sapore di inedito: essi hanno infatti intentato una causa nei confronti della città, e della sua Commissione per Taxi e Limousine, accusandole di aver lasciato espandere il servizio in modo indiscriminato, causando così forti danni ai loro affari.

Secondo l’accusa, depositata oggi alla corte federale di Manhattan, le autorità preposte alla regolamentazione del servizio avrebbero infatti facilitato la strada ad Uber, permettendogli di operare a costi inferiori di quelli dei tradizionali Taxi.

La polemica arriva, probabilmente non a caso, in un momento nel quale il servizio di taxi cittadino sta conoscendo una notevole crisi: i prezzi delle licenze, necessarie per limitare la disponibilità di taxi in città, sono infatti calati del 40% dal loro momento di picco, così come le corse, che hanno visto il totale annuo calare di circa 3,83 milioni.

L’accusa denuncia, nel periodo corrispondente, un incremento delle corse di Uber nel numero di 3,82 milioni, imputando quindi proprio al servizio mobile gran parte delle proprie difficoltà. La società non ha ancora risposto alla richiesta di una dichiarazione da parte sua, ma data la discesa della città di New York sul piano legale è lecito aspettarsi di dover ascoltare ancora molte voci su questa vicenda.

 

 

 

 

Ultima modifica: 20 Novembre 2015