Circa due chilometri in più, e il doppio della spesa, per circumnavigare il Colosseo che comunque d’ora in avanti, almeno in taxi, non sarà più raggiungibile.
La fase due della pedonalizzazione dei Fori Imperiali voluta da Marino complica anche il lavoro delle auto bianche, che per pochi metri accessibili solo ai mezzi Atac da via Merulana a largo Corrado Ricci – sono obbligate ad allungare i percorsi, con buona pace dei turisti che hanno già mostrato le prime perplessità: «Il Colosseo è lì davanti, perché gira a sinistra?!», quasi che il tentativo fosse quello di spillare più soldi.
Siamo saliti su un un taxi, testando tutti i percorsi possibili per ripercorrere l’itinerario, da San Giovanni-via Merulana fino a largo Argentina, che solo 4 giorni fa ci era costato 8,60 euro, per circa 2,5 chilometri di viaggio, contro i 13,50 euro attuali: più tempo trascorso a bordo, più traffico, più spesa, per i conducenti anche più stress, per le inversioni davanti all’ingresso dei Fori ma anche come detto a causa delle richieste dei turisti, in particolare coloro che pretendono di essere scaricati davanti al Colosseo. Alla partenza su via Merulana lato San Giovanni il tassametro segna 3,40 euro, svoltiamo a sinistra su via Labicana, la percorriamo tutta fino allo stop imposto dal semaforo dei mezzi Atac, che ora sembra durare di più, la tariffa sale a 5,80.
Non possiamo proseguire, l’ingresso su via dei Fori è appunto sbarrato dalla municipale (e un taxi è lì davanti a tentare la retromarcia) allora giriamo a sinistra in piazza del Colosseo, altro semaforo rosso e fanno tre in totale: la fila cresce, un autobus si mette di traverso, quando raggiungiamo l’ingresso «posteriore» del Colosseo la spesa è di 7,10 euro, ma tanta altra strada ci attende. Via di San Gregorio, poi a destra in via dei Cerchi, Petroselli e via del Teatro Marcello (altri stop) a piazza Venezia raggiungiamo i 10,70 euro. Altri due semafori e infine – 14 minuti in un orario, le 16 del pomeriggio, che non può certo essere considerato di punta – scendiamo davanti al teatro di Largo Argentina pagando 13.50 euro.
Praticamente il doppio di pochi giorni fa. Secondo itinerario, partenza sempre da via Merulana che seguiamo fino all’Esquilino: il problema è il traffico. C’è fila, allungata da alcuni lavori in corso: «Forse stanno mettendo un nuovo semaforo», nota il conducente che reputa «insensata» questa nuova sperimentazione pedonale si chiede anche «che beneficio potrà mai portare visto che si aumentano i chilometri percorsi e quindi lo smog?». Santa Maria Maggiore, 5,50 euro, lungo via Cavour pausa semaforo, 6,10 euro, poi su e giù per via Nazionale, piazza Venezia, largo Argentina, 9,80 euro. Tornando indietro, largo Argentina-largo Corrado Ricci dove la corsa finisce, 5,50 euro.
Qualche tassista, in verità, prosegue, rischiando la multa facilitato dalla segnaletica tutt’altro che chiara: fino a ieri i cartelli indicavano l’eccezione nell’eccezione, cioè divieto di transito «eccetto Atac», e sotto «eccetto bus, taxi e biciclette». Considerazioni a parte meritano tutte quelle persone, a partire dai portatori di handicap, che non potranno più essere lasciate davanti al monumento (…..)
Si parte A Via Merulana altezza San Giovanni il tassametro segna 3.40. Dobbiamo arrivare a Largo Argentina. Quattro giorni fa costava 8,60 euro per 2,5 km Tappa intermedia Arriviamo a piazza Venezia davanti allo sbarramento dei Fori e il tassametro è già arrivato a 10 euro e 70. Abbiamo fatto un giro tortuoso: l’ingresso ai Fori è vietato Largo Argentina Il tassametro segna 13.50 euro anche per colpa del traffico e di ben tre semafori trovati rossi. Pochi giorni prima per lo stesso tragitto si spendeva quasi la metà Al contrario Da largo Argentina a largo Corrado Ricci la corsa è di 5,50. A fine corsa i passeggeri sono obbligati a scendere per raggiungere la zona del Colosseo.
Fonte: il Tempo
Ultima modifica: 2 Luglio 2014