In queste ore nel nostro settore, sta esplodendo in diverse zone del Paese il problema dell’abusivismo. In assenza di un Governo, chi opera a dispetto delle leggi, ipotizza evidentemente di poterlo fare in modo ancor più spregiudicato. E così, i tassisti a Milano scendono in protesta, a Bologna dichiarano lo stato di agitazione e il fermo, a Roma organizzano una manifestazione a Fiumicino, a Lamezia Terme decidono finanche di riportare le licenze al proprio Comune perché asfissiati dagli abusivi.
In questo Paese le istituzioni ci devono spiegare se la legalità ne deve sempre essere elemento fondativo, oppure se essa sia diventata lo strumento per imbrigliare cittadini e imprenditori che si illudono di essere ancora parte di una comunità organizzata in Stato di diritto, per avvantaggiare delinquenti singoli o multinazionali che siano, che dei crismi del servizio pubblico ne fanno carne da macello, anche manifestandosi come campioni social e cool della irresponsabilità sociale d’impresa.
Alla luce di tutto ciò, considerando la situazione di prorogatio governativa in essere, che certo non aiuta adesso a fare ciò che fino ad oggi non si è fatto, rivolgiamo il nostro appello alle istituzioni locali al fine di dare applicazione alla normativa esistente nel trasporto pubblico non di linea come vigente in Italia, e come ribadita anche a novembre scorso dal Consiglio di Stato (nonostante l’emendamento Lanzillotta).
Agevolare l’abusivismo, in ultima analisi, vuol dire acutizzare ancor più, se non bastasse, il problema sicurezza in questo Paese. La tecnologia non può essere il pretesto per operare a dispetto delle leggi, trasformando i mezzi di trasporto in trappole per clienti imprudenti (come già avvenuto anche qui da noi) e zone franche per stupratori e delinquenti vari. Sottovalutare ancora, dopo gli scandali che hanno riguardato famose multinazionali dell’ “abusivismo”, a questo punto, più che indicare scollamento dalla realtà del Paese, ne indica insopportabile complicità.
Siamo di fronte ad uno dei pochi settori ben funzionanti in Italia, con un gradimento, come rilevato dall’Istituto Piepoli, di 8 cittadini su 10 e picchi di 9 su 10 in città come Firenze. Le istituzioni, e le amministrazioni locali in particolare, hanno l’obbligo di difendere i taxi ed i noleggi con conducente che operano nelle regole. Questo, sia a tutela dei piccoli imprenditori caratterizzanti il settore, sia a tutela della sicurezza delle persone che ne fanno uso.
Unica Taxi Cgil – U.R.I. – Uritaxi
(Nella foto, i taxi di Lamezia Terme durante la protesta di restituzione al Comune delle licenze, perchè invasi dagli abusivi)