Ambulanti di San Lorenzo da risarcire assegnandogli una licenza taxi? “Non possiamo fare altro che dichiaraci fermamente contrari” dice Claudio Giudici, presidente Uritaxi Toscana.
E tuttavia questo è solo l’epilogo di una storia cominciata ieri, sulle frequenze radio. La ‘vertenza’ San Lorenzo, che vede Comune di Firenze e ambulanti protagonisti di una lunga contrapposizione dialettica sul merito e metodo del nuovo mercato, si arricchisce di una polemica in più. Stavolta, però, tutta politica. Per tappe, visto che è stata avviata ieri mattinata da Cecilia Pezza, consigliera Pd e presidentessa della commissione lavoro di Palazzo Vecchio.
Ospite a Lady Radio, l’esponente ‘dem’ ha avanzato una proposta personale: l’idea di trasformare alcune licenze degli ambulanti di San Lorenzo in licenze taxi. Ipotesi contro la quale si è scagliato il gruppo di Forza Italia, capitanato da Marco Stella. Per i forzisti la proposta Pezza evidenzia un “Pd in piena confusione sulla vicenda San Lorenzo”.
Dopo “aver combinato il disastro dello spostamento in massa in piazza del Mercato Centrale- sottolineano i consiglieri Fi, Marco Stella, Jacopo Cellai, Mario Razzanelli e Mario Tenerani- invece di discutere proposte concrete, ecco che spunta l’idea di ‘barattare’ il lavoro di commerciante con licenze da tassista. Questo è lo spessore politico del partito che governa questa città”. Una polemica che, addentrandosi dell’ipotesi, manca, secondo i forzisti, “di studi che dimostrino numeri alla mano la necessità per Firenze di avere nuovi taxi sulle strade”.
Pezza che avanza un’alternativa alla discussione in atto, Fi che attacca. E il gruppo Pd che, con il suo capogruppo Angelo Bassi, interviene deciso. Bassi infatti ne ha per tutti: se da una parte risponde e alimenta la polemica con Forza Italia, tirando in ballo la voglia di “visibilità” dei consiglieri d’opposizione, dall’altro, però, prende le distanze dalla propria consigliera: “Al momento non si è mai parlato di trasformare alcune licenze degli ambulanti in licenze per taxi. L’opinione espressa dalla consigliera Cecilia Pezza è del tutto personale”. Fino a che, la stessa Pezza riprende la parola e si difende dal doppio fronte.
Prima, lanciando un messaggio ai suoi: lo scambio licenze taxi-licenze ambulanti “per la verità se ne era già parlato in passato”, restando dell’idea “che questa potrebbe essere una misura positiva non solo per gli ambulanti, ma anche e soprattutto per quei fiorentini e quei turisti che cercano un taxi e a volte non lo trovano”. Poi entrando nella sostanza della polemica con Fi: “Dispiace che il gruppo di Forza Italia vada in difficoltà ogni volta che si parla di cose concrete: oggi hanno demonizzato la mia piccola proposta, così come da ormai 6 mesi demonizzano il grande lavoro che la giunta comunale sta facendo per trovare risposte su San Lorenzo e non solo”.
E i tassisti? No deciso alla proposta Pezza. Perché? Qui quel che ci ha scritto Giudici:
“Le motivazioni sono molteplici. Primo, diciamo no alla comoda trappola di mettere dei lavoratori di una categoria contro un’altra. Evidentemente è una moda virale quella di mettere la gente l’una contro l’altra, ma non è espressione di buon governo. Questo invito, se non vuol essere colto dalla politica, che almeno venga colto dagli ambulanti stessi. A tal proposito, qualcosa che sapeva tanto di trappola, lo avevamo già annusato all’indomani dello spostamento da piazza San Lorenzo dei lavoratori ambulanti, quando ci fu offerta la possibilità di mettere un posteggio taxi a ridosso di quest’area. In quell’occasione, proprio in rispetto di chi stava perdendo il lavoro, i lavoratori del settore taxi dissero chiaramente di non essere interessati alla cosa. Ci pare poi paradossale che a distanza di oltre due anni da quando si è cominciato a parlare di San Lorenzo, si sia preferito agire senza avere, evidentemente, delle soluzioni valide per questi lavoratori, ed oggi si proponga che a pagarne il prezzo sia il settore taxi. Settore che ricordiamo, nel 2007, alla vigilia dello scoppio della crisi, subì la beffa di vedersi aumentare le licenze; che dal 2008 non percepisce l’aggiornamento tariffario previsto dalla legge, nonostante il settore degli autotrasporti sia quello che ha subito i maggiori aumenti di costo di gestione; che dal 2009 si sia visto aumentare del 50% il canone di occupazione del suolo pubblico (unico servizio pubblico fiorentino a pagarlo, ed unica città metropolitana a pretendere dal servizio taxi questa iniqua imposizione); che dal 2011 subisce il danno economico e psico-fisico di una viabilità sempre più folle e priva di corsie preferenziali. Infine, dal punto di vista giuridico, dovrebbe essere inutile ricordare che ci troviamo ancora in uno stato di diritto e le licenze non si trasformano ma si ottengono per bando, in presenza di precisi requisiti di legge”
Fonte: Firenze Today
Ultima modifica: 21 Novembre 2014