Dopo i sequestri, arrivano le confische. La Prefettura ha firmato i primi tre provvedimenti che trasferiscono allo Stato la proprietà di altrettante auto convenzionate con UberPop, l’applicazione che consente a privati cittadini di dare passaggi a pagamento. Gli avvisi di ‘acquisizione coattiva senza indennizzo’ sono in corso di notifica in questi giorni agli ormai ex proprietari delle auto. Si tratta di mezzi di fascia media, immatricolati dopo il 2007. Il provvedimento esegue le sentenze del Giudice di pace, che hanno dichiarato inammissibili i ricorsi degli autisti, a cui la polizia locale aveva sequestrato le auto a partire dallo scorso autunno.
Le auto sequestrate a conducenti convenzionati con UberPop sono 62, e tutti hanno presentato ricorso al giudice di pace. Le sentenze sono per ora sette. Sei dichiarano inammissibile il ricorso e, citando l’articolo 86 comma 2 del Codice della Strada, definiscono quello di UberPop «servizio di taxi senza essere in possesso del prescritto titolo». Vale a dire, la licenza. Una sola sentenza accoglie il ricorso, e di conseguenza annulla il sequestro. In questo caso, sarà il Comune a chiedere appello in Tribunale (…)
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Ultima modifica: 4 Marzo 2015