Nell’affrontare la crisi epocale del settore taxi, occorre avere presente che nella gran parte del Paese esso si esprime con la figura giuridica dell’impresa artigiana e con l’associazione della medesima in cooperative di servizi e/o consorzi che sono dotati di centrali radio, oppure con la figura del dipendente di cooperative di produzione e lavoro.

Gli interventi, quindi, devono dare risposta a due questioni, nonché individuare elementi che sostengano e rilancino il settore.

Si tratta di intervenire su:

  1. reddito dell’operatore (nonché del suo collaboratore familiare)
  2. costi d’impresa nella dimensione singola ed in quella associata 

 

Occorre quindi stabilire:

In relazione al punto a):

  1. Ammortizzatori sociali per il titolare della licenza (e per il collaboratore familiare) con l’istituzione di uno specifico intervento mensile pari all’80% della media mensile dell’imponibile contributivo registrato come incasso di impresa complessivo annuo nel 2019, con un massimale relativo a quello esistente per la Cassa integrazione guadagni (CIG) dei dipendenti;
  2. Misure anti-cicliche: al fine di colmare il gap che tutto d’un tratto si è creato tra il fatturato ordinario e quello post-coronavirus, nella logica dei provvedimenti di tipo “moltiplicativo” e sull’esperienza già attuata nel tempo da diverse realtà locali con le categorie deboli, il Governo lanci un provvedimento “Buono Taxi” per tutto il territorio nazionale. Tale importo, stimabile in circa 50 milioni di euro mensili, dovrà essere distribuito tra tutte le realtà comunali dotate di servizio taxi, in proporzione al numero delle licenze emesse. I beneficiari ne saranno le categorie deboli, tuttavia il fine deve primariamente essere quello di sostenere gli operatori del settore (oggi, nuova categoria debole!). Grazie ad esso si sosterrà la domanda, agevolando la mobilità degli Italiani (i quali vedranno liberato parte del loro reddito, così da poterlo spendere verso altri settori), ed allo stesso tempo, generando lavoro per il comparto, si consentirà che esso continui a far girare tutti quei settori legati al trasporto (carburante, meccanici e carrozzerie, gommai, ecc.) ed i consumi ordinari del tassista e della sua famiglia, generando così un effetto moltiplicatore.

In relazione al punto b):  

  • sospensione senza sanzioni di mutui, imposte e tasse nonché dei termini per i versamenti dei premi e delle relative rate di premio per l’assicurazione Rca.
  • abbattimento di imposte e tasse di carattere nazionale attraverso la concessione di un credito d’imposta pari all’incidenza di tali elementi per il periodo della crisi; sgravi nella tassazione locale (in particolare Imu e Tari);
  • abbattimento del c.o.s.a.p.; 
  • revisione  degli strumenti di misurazione del reddito 2020;
  • sospensione dei pagamenti assicurativi e previdenziali; loro abbattimento per il periodo della crisi con attribuzione della contribuzione figurativa;
  • reintroduzione del rimborso totale delle accise sul carburante, nonché introduzione di un paritario trattamento (da determinare nel sottostante di riferimento) per i veicoli a trazione elettrica;
  • decommissionamento totale dei sistemi di pagamento elettronico (come già avviene per i distributori di carburante).

Qualora si sia in presenza di una struttura associativa quale la cooperativa e/o il consorzio, determinare:

  • intervento della CIGO e/o del Fondo d’integrazione salariale (FIS) (senza limitazioni dei fondi a disposizione) e/o della CIG in deroga per i dipendenti della cooperativa e/o del Consorzio.
  • al fine di assecondare le politiche anti-contagio, senza costringere le persone ad un’umiliante improduttività, una agevolazione del telelavoro con credito d’imposta del 200% per gli investimenti software ed hardware, e totale decontribuzione del corrispettivo da lavoro per tale tipologia di lavoro a distanza;
  • la sospensione del pagamento delle utenze di elettricità, acqua e gas e della gestione dei rifiuti urbani e di ogni altra tassazione locale;
  • la sospensione del pagamento dei premi e delle relative rate di premio per l’assicurazione R.c.a. delle auto sostitutive, nonché la sospensione di eventuali mutui contratti per l’acquisto dei medesimi.

In presenza di strumentazione radiotaxi determinare:

  • sospensione di eventuali mutui contratti per l’acquisto e/o l’ammodernamento della medesima;
  • sgravi sulla tassazione delle frequenze radio.

Sul fronte del rilancio del lavoro, occorre prevedere finanziamenti per una strategia di comunicazione e d’immagine per il “prodotto Italia”.

Nota conclusiva: il seguente contributo che Uritaxi ha assunto integralmente, è il frutto del lavoro prodotto dalle rappresentanze sindacali fiorentine.

Firenze, 6 marzo 2020.

Claudio Giudici
Presidente Nazionale Uritaxi

Misure a difesa del settore taxi
Ultima modifica: 16 Giugno 2021