In principio il nemico era l’abusivo classico, quello che si piazzava dentro gli aeroporti di Linate e Malpensa o in stazione Centrale per agganciare i turisti prima che arrivassero al posteggio taxi. Poi è iniziata la guerra contro la piattaforma tecnologica Uber, nella versione classica o in quella «UberPop», bloccata dai ricorsi e ritirata dal colosso Usa. Da qualche mese il mirino dei tassisti e delle società di noleggio auto con conducente (Ncc) che hanno regolare licenza si è spostato su «Risciò», la app che funziona solo su sim cinesi e conta su una squadra di circa 420 autisti, tutti cinesi. E dopo Belgio e Svezia è sbarcata anche in Italia – per ora solo a Milano – «Heetch» (….)
A differenza di Uber, i francesi versano le tasse in Italia ma il tipo di servizio non è molto diverso da UberPop: privati si mettono a disposizione con la propria auto privata e scorrazzano i giovani dai luoghi della movida a casa.
Le associazioni sindacali dei tassisti (dal Satam a Unione Artigiani Taxi a Uritaxi) manifesteranno oggi dalle 16 alle 18 davanti a Palazzo Marino (e «assedieranno» il Comune con una cinquantina di auto bianche posteggiate in via Case Rotte, piazza Scala e lungo via Manzoni) e chiedono di essere ricevute dal sindaco. «Siamo stufi di essere calpestati da abusivi senza scrupoli, noleggiatori o presunti tali che provengono da ogni dove e lavorano fuori territorio assolutamente impuniti. Abbiamo esaurito la pazienza – avvertono nella lettera spedita giorni fa a Beppe Sala -. Il Comune si mostra indifferente, non ha mai preso una posizione netta e decisa contro l’abusivismo dilagante. Da quattro anni chiediamo invano l’applicazione di un protocollo operativo che produca atti concreti e reprima una volta per tutte la presenza di autisti abusivi, spesso coordinati da piattaforme tecnologiche non autorizzate». I sindacati chiedono anche di essere coinvolti nei progetti di restyling che hanno impatti sulla viabilità, «come il riordino della stazione Centrale». Per il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi «è incredibile che il Comune non prenda seri provvedimenti per arginare l’abusivismo dilagante, con seri rischi anche per i clienti dei tassisti irregolari». L’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato (Fdi) condivide la protesta e sottolinea i rischi, «non sappiamo chi sono gli autisti e quanto denaro sottraggono ai regolari». Il consigliere comunale di Fi Alessandro De Chirico invita il Comune a cercare già da oggi «un dialogo costruttivo con i tassisti che protesteranno davanti a Palazzo Marino, è ora che sul rispetto della legalità e dei regolamenti s’intervenga con forza e non con controlli spot in risposta alle inchieste giornalistiche». Il contrasto agli abusivi ad oggi è ancora blando, parlano i numeri. Durante tutto il 2017 i vigili hanno multato 161 autisti – solo 13 al mese – e il dato peraltro comprende le violazioni all’articolo 85 del Codice della strada che regola il servizio Ncc (135 casi), le sanzioni all’articolo 86 che punisce i veri e propri taxi e Ncc abusivi sono state appena 26. C’è stata una lieve accelerata nei primi due mesi del 2018, con 20 multe agli Ncc e 19 agli abusivi (13 legati alla app Heatch) per un totale di 39 sanzioni. Il vicesindaco Anna Scavuzzo, che solo di recente ha ereditato la delega alla Sicurezza, assicura che «i tassisti milanesi sanno che le Frecce sono sempre state efficienti e pronte a sanzionare. Milano non ha mai arretrato di fronte a Ncc dal comportamento scorretto o agli abusivi. La nostra linea è coerente e proseguiamo con rigore. Rispetto al nuovo fenomeno dei guidatori cinesi stiamo lavorando per aumentare i controlli e renderli più efficaci».
Ultima modifica: 9 Aprile 2018