Vedi Napoli e poi scappi, altro che città dell’accoglienza e del buon turismo. A lanciare l’allarme era stato l’ex
procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore: al Porto come alla Ferrovia – aveva raccontato il magistrato in
un’intervista al “Mattino” – la fanno da padrone vere e proprie gang di tassisti che accettano i clienti a bordo
solo se il percorso è extraurbano o particolarmente conveniente. Tutti gli altri utenti sono costretti ad
arrangiarsi. Non esistono file né diritti per i passeggeri, tutto dipende dalla corsa e dal numero di bagagli che
si ha al seguito. E allora se la corsa è destinata verso Positano, Sorrento o Pompei (destinazioni che fanno
correre veloce il tassametro, facendo segnare alla fine cifre a tre zeri) nessun problema; se invece il
passeggero di turno deve andare al Vomero o a Fuorigrotta, pazienza.
Anche alla luce di questa denuncia sono scattati i controlli dei carabinieri del Radiomobile. Alla denuncia dei
disservizi segnalati da Lepore si sono aggiunte poi altre sorprese. Un taxi su cinque non era infatti in regola
con le certificazioni amministrative. Come per miracolo, alla vista dei militari la fila dei taxi all’interno della
Stazione Marittima si è ripopolata e i turisti hanno potuto salire a bordo, quale che fosse la loro destinazione.
Identica scena alla Stazione Centrale, dove due titolari di licenza del Corso Pubblico sono stati segnalati per
aver rifiutato di far salire a bordo dell’auto due coppie di napoletani appena rientrati da Roma. Più in generale,
le verifiche dei militari dell’Arma hanno confermato lo stato di profondo abbandono dei terminali del turismo in
quelle che dovrebbero essere le location di benvenuto in città. Quaranta auto bianche fuorilegge: sprovviste
addirittura dei documenti indispensabili per mantenere la licenza, a cominciare dal foglio che attesta la
revisione meccanica.
Il blitz dei militari è riuscito a far luce su un più vasto scenario di illegalità diffusa tra il Porto e la Stazione
Centrale. I carabinieri hanno scoperto infatti anche nove autisti di pullman turistici che circolavano senza mai
essersi sottoposti agli esami tossicologici, oltre a un abusivo che si spacciava per tassista mostrando il
tariffario ufficiale per convincere i turisti di essere un “regolare”. Ma il bilancio finale è ancor più eloquente:
con una quarantina di tassisti abilitati con regolare licenza rilasciata dal Corso Pubblico)multati e una decina
di conducenti di bus che godono della tariffa “noleggio con conducente” e che quotidianamente fanno la spola
tra il Porto e la Costiera Sorrentina e Amalfitana non in regola con i permessi. Le multe elevate ammontano a
oltre 11600 euro.
Nel mirino dei carabinieri è finito pure un laureato in medicina che avrebbe fornito a un autista certificati
medici firmati in bianco. Alla Stazione Marittima i nove conducenti di autobus fermati e denunciati si
accingevano a trasportare 270 persone dirette verso le più varie destinazioni. Due dei nove conducenti
risultano dipendenti di una società calabrese: agli investigatori hanno mostrato un documento firmato da un
medico che aveva attestato di averli sottoposti a visita specialistica il 27 agosto, data in cui entrambi si
trovavano però a Roma. Ultimo episodio: in piazza Garibaldi, a due passi dallo stazionamento dei taxi, un
abusivo che tentava di adescare turisti americani appena arrivati a Napoli è stato denunciato: guidava un’auto
senza asicurazione e naturalmente era sprovvisto della licenza.
Last modified: 31 Agosto 2015