167-el70 nuove licenze tutte elettriche. In via esclusiva. Il sindaco Dario Nardella incontra i rappresentanti
delle auto bianche e mette sul tavolo un pacco-sorpresa: barra dritta sulle 100 nuove licenze – da qui Palazzo
Vecchio non recede – 30 a carattere temporaneo gestite direttamente dalle due cooperative e 70 rilasciate
con un bando a titolo oneroso. La sorpresa però sta proprio nel tutto elettrico: «Fate fare una bella figura alla
città, dobbiamo crescere insieme, ne parleranno tutti di un bando solo elettrico, è una scelta innovativa che
nessuno ha fatto: la scelta ‘green’, di una città sempre più sostenibile», dice il sindaco con al fianco
l’assessore alle attività produttive Giovanni Bettarini.
È la mossa che i taxi non si aspettavano. E spiazzati dall’elettrico, dopo settimane di nubi e di ‘guasti’ alle
centraline delle cooperative, al tavolo di Palazzo Vecchio si registra la schiarita. «La scelta dell’elettrico è una
scelta che apprezziamo», dice Claudio Giudici dell’Uritaxi. Certo, ancorché elettriche 70 nuove licenze
appaiono tante da mandar giù: «Mi sa che non reggiamo questi numeri con i nostri soci», si lascia sfuggire
qualcuno al termine del faccia a faccia. Ora tocca a loro discutere. E a ben guardare, dentro la ‘falange
macedone’ qualche diversità c’è.
Su una cosa però sono tutti d’accordo: più macchine in circolazione minori incassi per ciascuno, è
l’equazione che i rappresentanti dei taxi confessano di temere, al tavolo con Nardella e Bettarini. Eppure
qualche apertura arriva.
I rappresentanti delle auto bianche concedono uno spiraglio sul numero unico per le chiamate radio-taxi:
«Siamo pronti a discuterne con i soci», sostiene Giudici. E uno spiraglio anche su ciò che più detestano, la
geolocalizzazione: «Il Comune vuole essere in grado di controllare quante sono le vetture in servizio in un
dato momento? Siamo disposti a parlarne, a patto però che il Gps non renda riconoscibili le singole auto nè le
singole corse. A patto che non si parli di chip sulle macchine», avverte Giudici.
Sindaco e assessore aprono spiragli a loro volta. Perché la stella fissa sono le 100 licenze, tutto il resto è
trattabile: «Siamo disposti a parlare di adeguamento Istat». Ovvero, del ritocco delle tariffe: da 8 anni l’Istat
non viene caricato sui tassametri e se ora si dovesse sommare anno dopo anno si arriverebbe ad un teorico
13% in più. Ma anche questo è materia di trattativa. Come in fondo lo è la Cosap, il canone del suolo pubblico
che le coop pagano per le piazzole di sosta. Al tavolo con Nardella e Bettarini, il tema non salta fuori.
Come invece è accaduto giorni fa con il gruppo Pd: «Azzeriamo il canone». In pratica, un taglio di oltre
300mila euro, 150mila a coop, circa 600 euro a taxi. Ma di questo non si parla: «Per noi adesso il tema sono i
numeri, i numeri delle licenze», dicono i taxi. Certo, i collaboratori familiari sono 296, quasi 300. Un numero
record a Firenze: un collaboratore ogni due taxi. E con un concorso con 70 nuove licenze in palio può anche
darsi che il grosso vada a loro, a chi il tassista lo fa già. Per titoli o per esperienza sul campo, i collaboratori
familiari sono favoriti. Ma 70 licenze sono ancora indigeste.

 

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Ultima modifica: 29 Settembre 2015