17 giugno 2024
Apprendiamo che l’Unione Europea, su annuncio della Commissione Europea, aumenterà i dazi sulle auto elettriche cinesi per “concorrenza sleale”.
Ci chiediamo perchè la Commissione Europea non abbia la stessa sensibilità contro la concorrenza sleale, in merito al trasporto pubblico non di linea. I taxi si trovano da circa un decennio sottoposti alla concorrenza sleale delle multinazionali delle piattaforme tecnologiche che usano i PHV per fare servizio taxi su strada, senza gli obblighi di natura pubblica che invece gravano sui primi. Di fatto multinazionali e PHV fanno il medesimo lavoro dei taxi, ma con regole diverse e di favore. Niente tariffa amministrata, niente obbligo di servizio, niente obbligo di territorio, niente turno di servizio, come invece è previsto per i taxi! La concorrenza sleale non può essere invocata solo quando colpisce una decina di multinazionali automobilistiche europee, ma non quando colpisce mezzo milione di lavoratori del settore taxi in Europa!
Questa situazione è divenuta intollerabile da parte dei tassisti europei tanto più dopo lo scandalo “Uber files” che ha fatto emergere le scorrette azioni di lobbying compiute dalla multinazionale americana verso politici degli Stati membri, come Macron, o della stessa Commissione, come Neelie Kroes.
Chiediamo all’Unione Europea, ed in particolare alla Commissione, di intervenire contro l’azione di concorrenza sleale compiuta dalle “società di trasporto” che usano i PHV come taxi ma senza le regole dei taxi!
URITAXI (Italy) – ELITE TAXI BARCELONA (Spain) – ANTAXI (Spain) – FNDT (France) – TEAM TAXI (France) – FFPT (France) – FEDERAÇÃO PORTUGUESA DO TÁXI ( Portugal) – BTF (Belgium) – SATA (Greece)
Il seguente comunicato è stato inviato alla stampa ed ai parlamentari eletti di ogni Paese delle sigle firmatarie.
Ultima modifica: 18 Giugno 2024