Dal suo sedile anteriore, Alberto Tomassi tassista romano per 50 lunghi anni, è stato sia interlocutore che confessore.
Ha effettuato piccoli tour per pochi passeggeri, sventato scippi e trasportato innumerevoli clienti al pronto soccorso.
“E dopo 50 anni, non si ha nemmeno un’ottima pensione,” prosegue.
“Si può rischiare di morire di fame se si va in pensione troppo presto.”
Il Presidente Bittarelli si è definito anche amareggiato che i tassisti romani sono spesso ingiustamente considerati come una lobby privilegiata che combatte la liberalizzazione delle licenze.
“Alberto si è sacrificato molto per continuare a lavorare — ed è assurdo e umiliante per noi che ci sia chi consideri il suo lavoro portato avanti fino alla sua età, come un privilegio.”
Lui che ha cominciato a guidare il 5 febbraio 1966, dopo aver acquistato una licenza di taxi per 5 milioni di lire.
“Era un sacco di soldi,” ha detto, circa lo stesso come il costo per acquistare un appartamento di medie dimensioni ……..
L’articolo in lingua originale può essere letto direttamente
sulle pagine del New York Times al seguente URL:
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