«Adesso fermati e dammi i soldi». L’incubo per un tassista romano, ennesima rapina, comincia giovedì sera. Ha appena caricato due ragazzi nei pressi di ponte Umberto I, a pochi passi da via della Conciliazione, vicino a Castel Sant’Angelo, nel cuore di Roma e del Vaticano.
«Credevo fossero turisti», spiega. In quella zona, la sera, i clienti sono quasi sempre americani, francesi e giapponesi. Solitamente vogliono essere portati in albergo, o al ristorante, e molto spesso danno buone mance. E così sembra essere per l’ennesima coppia che sale nel taxi. I due clienti indossano una felpa con il cappuccio calato. L’autista non ci fa troppo caso visto il tempaccio che imperversa fuori dalla sua auto.
«Ci porta al Parco Leonardo?», chiede la ragazza, aggiustandosi il cappuccio. Dallo specchietto retrovisore le si intravedono i capelli scuri. Il ragazzo non parla e si siede dietro l’autista. I due cominciano a chiacchierare tra loro in inglese. Si parte, direzione Fiumicino. Il tassametro scorre. Dopo qualche chilometro la ragazza chiede all’autista di svoltare a destra, poi a sinistra. «Ecco siamo arrivati» (…)
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Ultima modifica: 28 Settembre 2015