È legittimo il sequestro operato in vista della confisca dagli agenti della Polizia Locale dell’auto di un autista
UberPop, la app che consente a conducenti senza licenza di trasportare passeggeri. Lo ha stabilito per la
prima volta il tribunale di Milano, annullando la decisione di un giudice di pace che, come altri suoi colleghi,
aveva accolto il ricorso presentato da un autista che nel 2014 si era visto sequestrata la sua Mercedes. Era
stato il Comune di Milano a rivolgersi al Tribunale. L’autista, che si era visto sequestrata l’auto nel 2014
«per aver adibito a servizio di piazza (taxi) un veicolo immatricolato per uso proprio senza essere in
possesso della necessaria licenza». Ma aveva ottenuto il dissequestro da parte del giudice di pace anche
sulla scorta del fatto che l’auto era di proprietà della moglie. L’avvocatura di Palazzo Marino sostengono
invece che «la responsabilità del proprietario del veicolo per le violazioni commesse da chi si trovi alla
guida costituisce un principio di ordine generale destinato ad operare in riferimento tanto alle sanzioni
pecuniarie quanto a quelle accessorie».
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Ultima modifica: 4 Marzo 2016