Niente assicurazione né patente ma un foglio rosa con il proprio nome (volutamente?) sgrammaticato, un’automobile non intestata, decine di sequestri alle spalle (raramente rispettati), numerose denunce a carico, ma soprattutto un dossier con 7.011 multe registrate, dagli ingressi in Area C non pagati fino ai semafori rossi, senza contare le contravvenzioni per guida senza patente o per l’infrazione di quell’articolo 86 del codice stradale che punisce i tassisti abusivi ossia i guidatori senza licenza.
Michele Tumminelli, classe 1978, non può dire di essere uno sconosciuto alle forze dell’ordine. In primo luogo perché è un ex poliziotto, cacciato per aver usato il suo ingegno per scopi poco istituzionali. E poi perché è almeno da dieci anni che gli agenti delle «frecce» (che si occupano di abusivismo) e l’ufficio ricorsi della polizia locale ne conoscono le acrobazie viabilistiche, dai clienti caricati senza titolo alle varie contravvenzioni fino addirittura ad alcuni tentativi di fuga con relativi inseguimenti.
Tuttavia, a causa della lunghezza delle procedure, i vigili sono riusciti a ottenere la confisca della sua automobile soltanto la scorsa settimana. Si tratta di un’Alfa Romeo 156 turbodiesel blu, piuttosto malconcia, su cui Tumminelli (o «Tumineli», come era scritto sul foglio rosa) accoglieva passeggeri alla Stazione Centrale. Una vettura intestata a un’altra persona, parte di quella «flotta» di tassisti abusivi vecchia maniera, un sottobosco di cani sciolti senza il vestito buono delle app (Uberpop o Heetch) fatto di prestanome e ammaccature non riparate.
Racconta un agente: «È un tipo furbo e la sua specialità è riuscire a procacciarsi clienti nonostante auto poco decorose». Nullatenente, non paga le multe che ormai hanno ampiamente superato la somma totale di centomila euro. Qualcuno l’ha soprannominato il «Re degli abusivi», settore in cui si è buttato dopo la cacciata dalla polizia. In seguito aveva provato a diventare vigile, entrando addirittura in graduatoria. Ma l’assunzione slittò, perché fu fermato mentre guidava, al solito, senza patente.
Ultima modifica: 13 Giugno 2017