bitta_34Abusivi, lotte fra categorie, caos permessi, scioperi. Al di là dei singoli slogan, la corsa alla poltrona da
sindaco si giocherà soprattutto sulla mobilità. Dai taxi ai noleggiatori con conducente, passando per i
12mila dipendenti Atac e i 2mila di Roma Tpl, fino ad arrivare ai bus turistici, alle società di car-sharing e
bike-sharing e, ovviamente, ai pendolari: il trasporto pubblico è la chiave di volta per una città funzionale e
meno caotica, il primo grande obiettivo che un primo cittadino dovrebbe porsi, voli pindarici a parte. In
particolare, Atac e taxi sono i due fronti storicamente più caldi. Domani ci sarà un nuovo – ennesimo –
sciopero (ridotto da 24 a 4 ore grazie all’intervento del prefetto Franco Gabrielli) convocato dalle sigle
sindacali che non hanno sottoscritto il piano industriale del 2015: Usb, Faisa-Confail, Orsa, Sul, Utl e la
neonata Cambia-Menti. Ognuna di loro rappresenta un fronte anti-Pd, dalla sinistra radicale al centrodestra,
fino ai grillini, anche loro molto forti fra autisti e macchinisti. Dall’altra parte, ci sono le sigle che, nonostante
i malumori, restano le più rappresentative: Cgil, Cisl e Uil, con la sigla cattolica che detiene da anni il record
di iscritti; il fronte della triplice sembrerebbe più vicina al nuovo dg Marco Rettighieri, arrivato a via
Prenestina su spinta del Governo, espressione del centrosinistra renziano. Molto più unita la categoria dei
tassisti che, seppur con modalità diverse, individuano tutti problemi e nemici comuni: gli «abusivi» e i «non
regolari». Facile dunque che si muovano in blocco, anche per quanto riguarda le scelte in cabina elettorale.
E su questo fronte, pesa come un macigno l’endorsement dato da Loreno Bittarelli, presidente del 3570, ha
dato ad Alfio Marchini. Un’indicazione di voto vera e propria, che Bittarelli ha affidato ad una lettera ai
colleghi: «Servono persone esperte, concrete e capaci – dice il sindacalista – con provate attitudini a saper
gestire e risolvere situazioni difficili, perché sarà a dir poco difficile, il compito del prossimo sindaco della
Capitale. Questo è il motivo che mi spinge il 5 giugno a votare convinto per Alfio Marchini», garantendo che
«è persona giusta, corretta e onesta». Bittarelli lancia anche frecciate ai sindaci passati: «Le ultime
disastrose esperienze ci hanno insegnato che le tante promesse fatte, sia da destra che da sinistra, non
hanno portato nulla di buono alla città. Nel frattempo a Roma sono aumentati degrado e abusivismo». Un
endorsement, quello di Bittarelli, che non potrà non pesare sulla campagna, specialmente in un quadro di
astensionismo generale (si parla del 48-50%) che raddoppia il peso di ogni singolo voto.

 

Leggi l’articolo completo su
tempo

Ultima modifica: 19 Maggio 2016