Leggi l’articolo su BolognaTodayNella serata di venerdì un tassista sarebbe stato preso in “ostaggio” e minacciato da un gruppo di uomini: a raccontare l’episodio la stessa vittima, che insieme ad alcuni colleghi, contano gli ultimi episodi di rapine e violenze avvenuti a bordo dei loro mezzi, lanciando un allarme sicurezza. Videocamere, registratori audio e dispositivi di allarme non sarebbero sufficienti per arginare i rischi.
IL RACCONTO: UNA CORSA ANOMALA E PERICOLOSA. “Ho preso una chiamata intorno alle 22, sul taxi sono saliti due ragazzi corpulenti e uno dei due ha insistito per sedersi davanti – il racconto della vittima – Io gli ho chiesto di allacciare le cinture di sicurezza, ma lui si è rifiutato. Da questo rifiuto ho capito che il soggetto era un soggetto ‘particolare’. Mi chiedono di accompagnarli nei pressi di un campo rom e mentre, arrivati a destinazione, uno scende dall’auto, l’altro resta con me. Poco dopo il primo torna indietro, litigando al telefono con qualcuno ad alta voce, sale in macchina e scappiamo via di corsa”.
ARRIVANO LE MINACCE. Altra destinazione, altro campo, zona boschiva. Al tassista i due farebbero fare diversi giri attorno a un paio di rotonde, poi comparirebbe un terzo uomo che lo minaccia: “Qui comando io, non dovevi venire, ti sparo in bocca”. Ed è sempre lui a chiedere all’autista 20 euro, che però gli vengono rifiutati”. Nonostante la minaccia non compaiono armi.
Poi , sempre questo terzo e uno dei due passeggeri del taxi (uno è sempre nell’auto) litigano e alzano la voce, poi si calmano e uno risale in auto chiedendo di tornare al primo campo.
E poi cosa è successo? “E’ successo che mi hanno lasciato 6 euro per una corsa da 40 e io, sotto shock ho cercato di ricostruire i fatti – racconta la vittima – e cercare di capire come mai l’allarme non sia scattato. Siamo soggetti sempre a rischio e la nostra professione sta diventando ogni giorno più pericolosa”. Leggi larticolo su Bologna Today Ultima modifica: 6 Luglio 2015