È successo martedì sera alla periferia della città. «Appena mi sono girato sono stato ripetutamente colpito a pugni in testa con una violenza difficile da descrivere.
Per fortuna sono poi riuscito a divincolarmi, scendere già dall’abitacolo e con il cellulare avvisare il 112. Il cliente è poi scappato via con il Taxi», è il racconto che Daniele S., il tassista 37enne di Borgaro Torinese, ha rilasciato ai carabinieri della stazione volpianese. Il tassista ha riportato alcune contusioni alla testa. Nulla di preoccupante a tal punto che al pronto soccorso di Chivasso si è recato solo ieri mattina ed è stato dimesso con pochi giorni di prognosi.
Cessato lo spavento il tassista ha poi raccontato ai militari ogni particolare della rapina. Come ogni sera, al volante della sua Alfa 156, Daniele S. era al lavoro lungo le strade di Torino. Intorno alle 21 arriva la chiamata con la richiesta di un cliente in attesa di passaggio all’altezza del parcheggio del McDonald’s di Corso Giulio Cesare. Qui il cliente, un italiano di circa 40 anni, sale a bordo e dopo aver pattuito con il tassista il prezzo si fa accompagnare a Volpiano.
Daniele S. imbocca strada Cebrosa, ma arrivato in via Bolzano il cliente inizia a colpirlo con diversi pugni in testa. Daniele S. riesce ad aprire la portiera e rotolare in strada. A quel punto il cliente riparte via al volante dell’Alfa 156. Taxi che verrà poi ritrovato tramite il sistema satellitare, un’ora più tardi, in una via del centro, regolarmente parcheggiato. C’erano anche le chiavi, ma mancava il tassametro che il rapinatore aveva sradicato e circa 20 euro in moneta. È la seconda rapina in zona. L’altra era avvenuta l’8 gennaio 2012 a Leinì. In quell’occasione erano stati due uomini a rapinare e malmenare il tassista.
«Non ci sentiamo affatto tutelati – afferma Nicola Gasperoni, segretario del Coordinamento sindacale dei tassisti torinesi -. Siamo alla mercè di questi delinquenti che pensano di trovare chissà quale bottino e quando capiscono che soldi ne abbiamo pochi sfogano la loro rabbia trasformandola in violenza. Purtroppo è un problema dilagante a Torino. Il regolamento provinciale ci impone di caricare ogni cliente a meno che non ci troviamo di fronte a feriti o a personaggi ubriachi. Ma a questo problema legato ai rapinatori aggiungerei anche il fenomeno dell’abusivismo. Anche in questo caso non siamo tutelati dai politici».
Fonte: Torino News
Ultima modifica: 21 Aprile 2014