A gennaio i tassisti incroceranno le braccia contro l’operato del Governo, accusato di non difendere il proprio servizio pubblico. Resta centrale per la rabbia dei tassisti il nodo dolente Uber. Dopo tante proteste il documento, sottoscritto oggi a Roma dalle numerose rappresentanze sindacali della categoria, punta il dito contro l’esecutivo accusandolo di essere sensibile alle pressioni delle lobbies che operano per lo sdoganamento di quelli che vengono definiti “servizi abusivi multinazionali”.
Tra i punti della protesta vi è anche l’iniquo taglio del rimborso delle accise sui carburanti.
«Siamo stufi di questa situazione e a gennaio contiamo di portare nelle vie di Roma oltre 40mila taxi» ha dichiarato Federico Rolando di Uritaxi. La manifestazione è prevista per gennaio ma non è stata ancora fissata una data. Intanto a Roma i rappresentanti dei tassisti rilevano un sensibile calo del lavoro (si parla anche del 30%) per il clima legato alla paura di attentati Isis nei giorni del Giubileo.
Fonte: nuovasocieta.it
Ultima modifica: 23 Dicembre 2015
Last modified: 23 Dicembre 2015