Tre auto sequestrate dai vigili per esercizio abusivo di taxi, sei documenti ritirati con conseguente fermo della circolazione di otto veicoli, multe a due auto a noleggio con conducente perché non in regola con la licenza.
Ma ai tassisti milanesi non basta e torna a montare la rabbia nonostante le rassicurazioni del Comune: «Bene, l’operazione. Ma già ieri sera la città era nuovamente piena di abusivi con scarsissimi controlli da parte della polizia municipale. È molto triste che nella capitale economica del Paese ci possa essere un abusivismo dilagante». A parlare è Alessandro Casotto, 43 anni, presidente di 8585, la cooperativa di radiotaxi che raccoglie 1.450 autisti su un totale di 4.850.
Quasi un terzo dei tassisti milanesi. Lunedì la vertenza auto bianche sbarcherà in Consiglio comunale.Siete soddisfatti delle garanzie offerte da Palazzo Marino? «Abbiamo forti perplessità. Non c’è stata un’intensificazione dei controlli. Non è colpa dei vigili, ma evidentemente di chi deve dare l’input politico. I nostri associati ci hanno segnalato la presenza di molti abusivi che svolgevano tranquillamente e illegittimamente il loro lavoro».
Sbagliato differire lo sciopero? «Forse era più utile fissare una data ben precisa e più vicina. Due settimane e non di più. Il tempo necessario per vedere se il Comune mette in atto i controlli previsti». Insomma, scarsa fiducia… «Noi abbiamo piena fiducia nel Comune. Ma a volte, manca il coraggio di prendere decisioni impopolari che non sia quella della liberalizzazione selvaggia a scapito del rispetto delle norme». A cosa si riferisce? «Leggo che nel documento del Comune “si auspica che i soggetti che operano in violazione della disciplina del settore ovvero che agevolino tali attività le sospendano immediatamente”». Cosa c’è che non va? «Il verbo auspicare.
Il Comune dovrebbe “ordinare”, non auspicare di sospendere le attività illegali». Non è la solita difesa della casta? «Noi siamo tutto tranne che casta o lobby. Osservo che continuiamo a perdere diritti. Ho l’obbligo di rispettare le regole, ma vedo che i miei diritti non sono tutelati, ma solo “auspicati”». L’incubo è sempre Uber che porta via lavoro alle auto bianche. «Il problema non è Uber, ma il rispetto delle regole e delle norme. Uber è semplicemente una conseguenza di tutto ciò. I taxi hanno regole diverse dal Noleggio auto con conducente. Noi abbiamo il tassametro con tariffe fisse, loro no.
Loro devono partire dai garage, noi possiamo stare in strada e nei parcheggi. Sono lavori distinti. È sufficiente che ognuno faccia il proprio mestiere con onestà e rigore». Invece Uber che fa? «Invece Uber fa male anche ai Ncc milanesi che svolgono in maniera corretta la propria professione». Perché ? «Perché si vedono portare via il lavoro dagli Ncc che arrivano dai paesi dell’hinterland e che lavorano per Uber. Non trova strano che piccoli comuni diano decine e decine di concessioni di Nnc anche se il territorio in cui dovrebbero esercitare la propria professione non ha una richiesta così alta?».
Sta per caso proponendo un’alleanza tra tassisti e noleggiatori milanesi? Siete sempre stati cani e gatti. «Se fosse per me sarei pronti a sedermi intorno a un tavolo per un confronto con gli Ncc. Nessun problema. Basta rispettare le regole. Porta sempre buoni frutti anche per gli Ncc che vogliono fare il loro lavoro onestamente».
Ultima modifica: 25 Febbraio 2014