Operazione della squadra Vetture della Polizia di Roma Capitale, il Nucleo di agenti che contrasta
l’illegalità nel trasporto pubblico (taxi e Ncc) appartenente al Gruppo pronto intervento traffico. L’altro ieri i
caschi bianchi hanno multato numerosi tassisti, sorpresi a procacciare clienti fuori dall’area preposta
dell’aeroporto di Fiumicino, nonostante risultassero prenotati. Il regolamento aeroportuale è chiaro: tutti i
taxi che passano per l’aeroporto e vogliono prendere una corsa di ritorno sono obbligati alla prenotazione e
ad aspettare la chiamata presso un’area di parcheggio appositamente predisposta in viale Castello della
Magliana: l’organizzazione del servizio, a seconda delle richieste, chiama poi i taxi a gruppi presso gli stalli
dell’aerostazione. Gli agenti, che ben conoscono i meccanismi e le dinamiche all’interno dell’aeroporto, da
tempo osservavano il comportamento di alcuni tassisti, che ai controlli risultavano di aver fatto una
prenotazione, ma che poi durante l’attesa si allontanavano procacciando clienti e brevi corse non lontano,
in zona Roma sud, rientrando con altri clienti, conservando la priorità della prenotazione. Questa condotta,
illecita per il regolamento aeroportuale, crea tre tipi di disservizio: la concorrenza sleale nei confronti dei
colleghi rispettosi delle regole aeroportuali. Il ritardo del servizio in aeroporto per una lista di presenze non
veritiera, che in alcune ore può generare un numero insufficiente di taxi. E poi, una volta in “trasferta”, il
rifiuto ai clienti che vanno in posti diversi dall’aeroporto. Martedì diverse pattuglie, coordinate alla Magliana,
a Ostia e intorno all’aeroporto, hanno fermato e controllato ben 25 taxi, elevando 13 contravvenzioni, in
maggior parte proprio a taxi con prenotazione in aeroporto. Le pesanti sanzione, 2.064 euro più le spese di
notifica ciascuna, hanno portato a un totale di circa 20.000 euro. L’attività degli agenti della squadra vetture
continua per garantire di un servizio pubblico corretto e onesto. All’aeroporto di Fiumicino nel febbraio
scorso la polizia ha scoperto altri furbetti del taxi. Un telecomando per aumentare l’importo della corsa: 20
centesimi in più sul tassametro ogni volta che si premeva il tasto. E un trasponder contraffatto (grande
come una scheda del telefono) per superare la fila dei colleghi all’aeroporto di Fiumicino. Gli investigatori
l’hanno battezzata la “banda dei nove tassisti”: due donne. Un presunto affare da 195 mila euro. Elevati
114 verbali di accertamento di violazioni al codice della strada e al codice della navigazione, sequestrati 14
transponder e unZauto.
Ultima modifica: 7 Luglio 2016