Numeri alla mano, rivolgiamo a tutti i candidati sindaco un appello ad accantonare il progetto di ulteriore sventramento della Città per la costruzione di due nuove linee tramviarie.
Firenze è una città che ha un enorme necessità di liberare superficie. Essa, per densità abitativa, è il sesto capoluogo d’Italia. Se però consideriamo l’afflusso turistico, ed il suo concentramento nel centro cittadino, probabilmente essa ascende al primo posto di questa classifica, ed il già alto fabbisogno di superficie, sale ancor più.
Per capire quanto sia insensato sotto tale ottica il progetto “Tramvia”, basta raffrontare la superficie sottratta alla Città, alla mobilità di auto, bus, moto, biciclette e pedoni stessi, nonché quella sottratta anche al verde pubblico, rispetto a quella guadagnata dalla minor presenza di vetture grazie all’uso della tramvia. In base ad un calcolo più che prudenziale, le linee T1 e T2 della tramvia (lunghe 16,8 km) sottraggono almeno 100.000 mq di superficie libera alla Città, ventiquattro ore su ventiquattro. Possiamo fare a tale valore una tara del 10% (ipotesi più che vantaggiosa per l’opzione tramviaria), alla luce dei nuovi sottopassi e ponti previsti per brevi tratti delle due linee, e dunque portare a 90000 mq la superficie complessiva sottratta dalla tramvia in funzione. Diversamente, prendendo soltanto a riferimento l’orario di punta del traffico, l’Amministrazione fiorentina ci dice – non essendoci stati a monte dei calcoli di impatto sulla viabilità, messi nella disponibilità dell’opinione pubblica, cosa già atipica e opaca di per sé – che le due linee della tramvia significhino una presenza di 12000 vetture in meno nell’orario di punta del traffico dalle ore 7 alle ore 10 (dunque 4000 vetture l’ora in meno). Sappiamo che un’auto di grandezza media, occupa una superficie di 7,5mt quadrati. Ipotizziamo pure che nel traffico più caotico, ogni mezzo sottragga una superficie pari a quella data dalla larghezza di una corsia (3mt), più 1mt sottratto da ciascun mezzo a fronte e a tergo dello stesso (ipotesi anch’essa più che vantaggiosa per avere dei calcoli favorevoli all’opzione tramviaria). Nella migliore delle ipotesi, dunque, la superficie libera che la Città guadagna, in termini di minor presenza di auto, può essere stimata, in 74000 mq nei soli orari di punta, perdendo però almeno 90000 mq in ogni istante della giornata.
Quindi, l’opzione tramviaria non è un sacrificio per i Cittadini solo durante i lunghi anni di cantierizzazione (ricordiamo che i lavori hanno avuto un ritardo decennale per la conclusione degli stessi), ma un sacrificio permanente in termini di spazio, tra l’altro nel tempo dei regolamenti urbanistici a “volumi zero”.
Alla luce di ciò, essendo noi – in quanto professionisti della strada – dei fautori delle infrastrutture – ma non certo di quelle a beneficio negativo! -, chiediamo a tutti i candidati sindaco di Firenze di valutare progetti differenti, come quello della metropolitana, oppure, se si ha in animo di dare un po’ di respiro alla cittadinanza, esausta da anni di ipercantierizzazione della Città, di valutare un’opzione che avrebbe costi sia in termini finanziari che di disagi, assolutamente inferiori, con però gli stessi benefici della tramvia: corsie preferenziali protette da cordoli e telecamere, a percorrenza di bus elettrici (come presenti in altre città europee) e fruibili anche ai mezzi di emergenza ed agli altri mezzi pubblici come i taxi.
Claudio Giudici – Presidente nazionale Uritaxi
Luca Tani – Presidente 4390 Taxi Firenze e candidato al Comune di Firenze per la Lega
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Ultima modifica: 17 Giugno 2021